TERAMO – Munizionamento calibro 21, fucili con matricole abrase e con tanto di modifiche per il puntamento notturno degli animali, attrezzature di frodo e grossi animaii selvatici, cinghiali in particolare, stoccati illegalmente in attesa della loro commercializzazione. E’ bastato questo da un lato per eseguire l’arresto di due teramani residenti nella Val Vibrata, dall’altro per aver la conferma che nel Teramano, e segnatamente in questa vallata, fino all’interno del territorio parco da Civitella a Cortino, il bracconaggio è fenomeno attivo e redditizio. Con tutti i rischi che ne derivano, soprattutto per la salute pubblica, perchè gli ungulati abbattuti diventano carni non controllate sul piano sanitario, che finiscono sulle tavole di agriturismi o di cantine nostrane. I Carabinieri Forestale di Teramo, diretti dal colonnello Gualberto Mancini, hanno lanciato l’allarme sul fenomeno facendo il punto sulla repressione, ricordando i rischi sanitari per chi acquista carnni di frodo, come ha sottolineato il tentente colonnello Casandra Vantini: «Non si tiene conto delle zoonosi ma anche di quanto questi animali possano essere portatori di malattie per le altre specie». Sul fronte legale, la presenza di bracconieri tra paesi e boschi è un rischio anche per altri cercatori di frodo, come coloro che vanno a tartufi illegalmente, soprattutto di notte. Insomma, l’incidente di caccia, nel buio, è sempre in agguato.
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