La Federcaccia ricorre al Tar contro la mancata preapertura della stagione

TERAMO – La ‘guerra’ tra mondo venatorio, o parte di esso, e Regione Abruzzo, continua ad essere combattuto nelle aule di Tribunale, con il presidente regionale di Federcaccia Ermano Morelli che oggi, in una conferenza stampa, ha annunciato il nuovo ricorso, al Tar, contro lo slittamento ad ottobre della riapertura della caccia.
"Come Federcaccia – ha spiegato Morelli – presenteremo ricorso al Tar contro la decisione della Regione Abruzzo di non aver consentito, unica Regione in Italia, la preapertura della caccia a settembre. Ricorso che, visto l’impegno dell’assessore Pepe a dilazionare i tempi dell’approvazione del calendario per non darci il tempo di farlo bocciare, andremo a discutere solo nel merito senza sospensiva. Lo facciamo per dimostrare ancora una volta che la Regione Abruzzo non può non rispettare le leggi».
«All’inizio pensavamo che gli errori commessi fossero frutto della sua impreparazione – ha detto Morelli riferendosi
all’assessore regionale Dino Pepe – ma col tempo ha impresso un’accelerazione negativa impensabile in un quadro di penalizzazione della caccia. Senza capire il ruolo di stretta interconnessione che abbiamo con i boschi. Nell’aquilano cervi e caprioli stanno letteralmente distruggendo i boschi».
Sotto accusa, per Federcaccia, anche la convenzione con l’Ispra, l’istituto di ricerca del Ministero dell’Ambiente che a fine agosto, in una nota inviata a tutte le Regioni italiane e pubblicata sul suo sito, aveva raccomandato di limitare il più possibile la caccia, poiché le specie selvatiche erano state messe a dura prova da siccità e incendi.
«L’Ispra ha fallito e sta fallendo tutti gli obiettivi per i quali era nato – ha continuato Morelli – la Regione Abruzzo ha fatto la convenzione con l’Ispra e al di fuori della convenzione si è affidata all’istituto anche per la redazione del calendario venatorio».
Nel corso della conferenza, alla quale hanno preso parte anche il presidente dell’Atc Vomano Franco Porrini e il
cacciatore Francesco Triozzi, che nei giorni scorsi aveva presentato denuncia in Procura contro il mancato rilascio del tesserino venatorio, i rappresentanti del mondo venatorio hanno ricordato anche la denuncia presentata contro la decisione della Regione Abruzzo di disporre battute di caccia notturna ai cinghiali «a dispetto delle leggi nazionali».