Di Sabatino: «Candidarmi? Adesso è troppo presto, c'è ancora da lavorare. Ma a primavera…»

TERAMO – Dimettersi per una candidatura alle politiche? No grazie, adesso è troppo presto, ne riparleremo a primavera. Il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, butta acqua sul fuoco delle aspirazioni di candidatura che anima il mondo politico in questo rush verso il 15 settembre – scadenza di termini per le dimissioni da parte di sindaci e presidenti di Provincia – e spiega che l’elenco della spesa delle cose da portare a casa, nel progamma di attività amministrativa è tale e consistente che lasciare la guida dell’Ente a un anno dalla scadenza del mandato non sarebbe gesto responsabile. Di Sabatino ricorda in progetti in corsa: il bilancio, i lavori di messa in sicurezza degli istituti superiori, quelli delle strade, il piano straordinario delle manutenzioni, il primo lotto del ponte di Castelnuovo, del ponte ciclopedonale del Vomano, il porto turistico di Roseto, Prati di Tivo, le piste ciclabili e il ponte tra Abruzzo e Marche, l’area di crisi Val Vibrata, tutte «azioni strategiche e progetti ai quali abbiamo lavorato in due anni e mezzo  in una situazione di continua emergenza con grande sforzo da parte di tutto l’Ente, dipendenti compresi».
Il presidente Di Sabatino, non condividendo e non ritenendo applicabile, «ai presidenti di Provincia non eletti dal popolo la vecchia causa di ineleggibilità prevista da una norma di 50 anni fa per “i presidenti delle giunte provinciali”», non esclude però che a primavera, «se mi sarà consentito da una legislazione che oggettivamente è piena di contraddizioni e se ci sarà ampia condivisione», possa impegnarsi nelle elezioni: «In tal caso – spiega Di Sabatino – l’interruzione del mandato, a pochi mesi dalla scadenza naturale, non creerebbe alcun problema all’Ente visto che gli impegni assunti con la provincia di Teramo e i suoi cittadini, potrebbero essere conclusi dal vice presidente che andrò a nominare, in collaborazione con la bella e collaudata squadra di consiglieri delegati».