Viviani fa ricorso contro l'espulsione: «Concentrati sulla politica del nostro comune»

ALBA ADRIATICA – «C’è chi vorrebbe spazzare via 43 anni di dedizione al Partito prendendo a pretesto un post sui social sul fenomeno migratorio che, seppur sarcastico, non reputo offensivo nei confronti di nessuno». Gabriele Viviani, il segretario comunale di Alba rimosso dalla commissione di garanzia regionale del Pd, annuncia il ricorso contro l’espulsione, sottolineandolo come «fatto politico che poco ha a che vedere con le posizioni sul tema dell’immigrazione ma che invece sono state occasione e pretesto per alcuni di cogliere la palla al balzo per cercare di indebolire il Pd teramano e l’area che ne esprime la leadership. La dimostrazione – scrive Viviani – è la scelta di affidare il circolo di Alba Adriatica all’assessore regionale Dino Pepe, oppositore di spicco e dunque soggetto non imparziale». Viviani non teme conseguenze da questo attacco e rilancia l’intenzione del suo gruppo con cui ha condiviso il percorso politico ad Alba Adriatica «di partecipare al Congresso per le elezioni provinciali e successivamente, con rinnovato vigore, ci concentreremo sull’attività politica nel nostro Comune». E proprio quei temi legati all’immigrazione, pietra dello scandalo Dem, dice che saranno «punti programmatici fondamentali e dirimenti nella prossima campagna elettorale che affronteremo ad Alba Adriatica». C’è il pensiero di Enrico Berlinguer ad aiutare Gabriele Viviani nelle conclusioni: «Non mi è accaduto, e la considero la più grande fortuna della mia vita, di seguire quella famosa legge per la quale si è rivoluzionari a 18, 20 anni e poi si diventa via via liberali, conservatori e reazionari. Io conservo i miei ideali di allora».