Improvvisò una preghiera in strada per la bimba deceduta, il grazie della famiglia al poliziotto teramano

TERAMO – Ci sono circostanze della vita che pongono a dura prova gli operatori, chiamati a intervenire per soccorso. Soprattutto quelle in cui le vite si spezzano in un batter di ciglio, come gli incidenti stradali. Mestieri come quelli dei medici e degli infermieri dell’emergenza, dei vigili del fuoco, dei carabinieri e della polizia stradale, si confrontano con una quotidianità che rende necessario, prima o poi, un ‘distacco’ professionale – da non confondere con l’indifferenza – dal dolore e dalla sofferenza. Ma le divise posono soltanto coprire, non cancellare, l’animo di donne e uomini come tutti gli altri. E quando ad accorgersi di questo, a riceverne sollievo, anche solo per un attimo, sono le persone colpite dal dolore e dal lutto, l’esser soccorritori raccoglie il giusto appagamento. Come il ‘compiacimento’ che il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, assieme al questore di Teramo, Enrico De Simone, e al direttore centrale della Polizia stradale, Giuseppe Bisogno, hanno tributato al poliziotto teramano, sostituto commissario Antonio Bernardi, vice comandante della Polizia stradale di Teramo guidata da Pietro Primi. Il riconoscimento arriva dalla toccante lettera che i genitori della piccola Diana, la bambina di 9 anni deceduta nel terribile incidente di oltre un anno fa a Zampitto di Basciano che coinvolse tutta la sua famiglia, hanno scritto. Ha colpito il gesto compiuto dal poliziotto originario di Gallipoli, che era sul posto anche se libero dal servizio, per aiutare i colleghi nei rilievi e che radunò tutti gli operatori del soccorso presenti per raccoglierli in preghiera attorno al corpicino della vittima, composto pietosamente nell’ambulanza della Croce Rossa di Teramo. «Ringraziamo un Uomo delle istituzioni – scrivono i genitori della piccola Diana -, un Uomo  con un grande senso del dovere… ma di profonda umanità, di poliziotto e di padre di famiglia che si commuove per gli altri e non lesina una parola buona, uno sguardo, un sorriso, che noi sappiamo bene quanto abbiano la capacità di rendere certi addii più lievi, meno faticoso il peso di un’assenza o di un doloroso percorso». Bernardi, come sottolineato anche dalle parole che Gabrielli ha scritto ai famigliari della piccola, interpreta quel senso di umanità che contraddistingue gli uomini della Polizia di Stato. Il vice comandante della Polstrada teramana non è nuovo a questi riconoscimenti: ha ricevuto compiacimenti anche per aver salvato dalle macerie del terremoto di Amatrice una bambina e per aver avuto un ruolo attivo anche nel salvataggio della piccola Katia di 2 anni che trascorse una notte all’addiaccio nell’agosto di due anni fa a Cusciano.