Tra riposizionamenti e dissidenti, Brucchi non trova il numero minimo per aprire il Consiglio

TERAMO – Il bilancio del comune di Teramo corre sul filo dei numeri. Chi si aspettava la discussione e magari anche l’approvazione nella seduta odierna, è rimasto deluso, al pari di chi, tra i banchi della maggioranza ha creduto fino alle 16.25 che qualcuno dei dissidenti entrasse in aula e permettesse l’apertura dei lavori. Ciò non è stato e l’assise è slittata alla seconda convocazione di martedì prossimo: sarà sempre caccia ai 17 voti per far passare il bilancio e qualche giorno in più potrebbe aiutare il lavoro… diplomatico per ritrovare un equilbrio verso questo afatidico numero. Ma è diventato un tormentone che non potrà essere sopportato a lungo: il tira e molla di una maggioranza fragile, ad ogni assise in balìa dei dissidenti, non è  immagine di amministrazione concreta e fattiva, soprattutto per una città che cerca risposte.
Prendete il gioco a nascondino di oggi pomeriggio all’Ipogeo. L’opposizione a guardare dall’esterno senza entrare in aula e con essi, ma invisibili chissà dove i consiglieri della lista civica di Mauro Di Dalmazio, Puglia e Campana, il Fratelli d’Italia, Micheli, e i tre dell’Aventino, Caccioni, Falasca e Sbraccia, cin quest’ultimo che non ha retto alla curiosità di vedere come andava a finire e si è presentato a fine lavori, ma guardandosi bene dall’esser presente alla seconda chiamata del segretario generale. Soprattutto la posizione di Sbraccia ‘dissidente’ anche se ininfluente sul ‘quorum’ (perchè i presenti erano 15 e un voto in più non faceva raggiungere la somma utile) è parsa oltremodo ambigua, lui che ha in Canzio l’esponente di lista presente in giunta, in una sorta di dualismo politico, da piedi in due staffe. Tra l’altro, c’è chi ha letto nell’assenza nell’assessore alle attività produttive un togliersi dall’imbarazzo proprio per questa posizione dissonante del consigliere ‘contestatore’. E i rumors già li vogliono sulla strada del sostegno alla fazione forte del Pd teramano, non essendo ben visti nel centrodestra.
Gli ‘analisti’ indicano in questo ennesimo atteggiamento di boicottaggio un voler portare il sindaco alla seconda convocazione, sul filo di lana, per dare un forte segnale politico: siamo decisivi per l’approvazione del bilancio e ribadire il ruolo di boia della consiliatura. Tralasciando un… piccolo particolare: cui prodest?