Omicidio Tizi, i giudici dell'appello aggravano la condanna dell'albanese killer: da 18 a 30 annni

TERAMO – Trent’anni di reclusione e non 18 anni come aveva deciso il giudice di primo grado con il rito abbreviato. La Corte d’Assise d’Appello ha riformato la sentenza con cui l’albanese Arjan Ziu era stato condannato per l’omicidio di Roberto Tizi, ucciso con due colpi di pistola nel giugno 2015 a Martinsicuro. All’esecutore materiale del delitto. avvenuto sotto l’abitazione della vittima e davanti alla convivente che si trovava anche lei dentro la macchina, i giudici non hanno riconosciuto le attenuanti generiche e per questo hanno aggravato di 12 anni la pena. L’hanno ridotta di un anno al fratello Mikele e al figlio Rudy Ziu, e di 5 anni all’altro figlio di Mikele. Antonio: i primi due dovranno scontare 16 anni e 4 mesi, il terzo 12 anni e 4 mesi (tutti e tre erano stati condannati a 17 anni e 4 mesi). Tizi fu vittima di un agguato, secondo l’accusa una vendetta per una discussione per futili motivi avvenuta qualche ora prima in un bar. L’omicida fu fermato e arrestato poco dopo e confessò subito le proprie responsabilità, escludendo però il coinvolgimento di altre persone. I presunti complici (il fratello Mikele e i figli di quest’ultimo, Antonio e Rudy) furono fermati qualche giorno dopo e accusati di concorso in omicidio. Arjan Ziu era difeso dall’avvocato Tiziano Rossoli; Mikele, Rudy e Antonio dagli avvocati Maurizio Cacace e Antonio Valentini.