Il consiglio verso lo slittamento, la 'mini-maggioranza' tratta per un accordo

TERAMO – Il consiglio straordinario che il sindaco ha voluto convocare per lunedì, al 90 per cento non si terrà. Slitterà di qualche giorno se lo stesso Brucchi accoglierà la richiesta che oggi i consiglieri dei gruppi che qualcuno ha definito della mini-maggioranza gli hanno presentato: differire l’assise civica. Lo chiedono Alternativa Popolare, Insieme per Te, Teramo Soprattutto, Forza Italia e il gruppo misto dei dissidenti. Hanno firmato in sei (Tiberi, Narcisi, De Paulis, Ferrante, Falasca e Caccioni) che hanno indicato anche il motivo: sono in corso le trattative per sondare il terreno per una intesa che possa rimettere insieme il governo della città,. Chi sostiene Brucchi, e tra esso anche i cosiddetti dissidenti, lavorano per «redigere un documento politico programmatico da sottoporre a tutti i gruppi presenti in Consiglio, con lo scopo di verificare l’eventuale convergenza rispetto alle finalità ed alle opportunità intrinseche al completamento del presente mandato amministrativo, nella certezza che un supplemento di riflessione, condito da ragionevolezza e buon senso, possa essere di grande ausilio alla risoluzione dello stallo politico ingeneratosi». Si può fare con molta probabilità e questo va sicuramente come l’ultimo tentativo che i resti del centrodestra può mettere in campo per evitare la caduta. Anche se altri ‘dissidenti’, quelli sulla sponda del centrosinistra, i tre consiglieri di Insieme Possiamo (D’Alberto, De Sanctis e Di Timoteo) e di Teramo Cambia (Filipponi e Santone) hanno già fatto sapere di non condividere uno slittamento del consiglio straordinario.