Mariani e Pezzopane: «Zennaro parla oggi di tasse nel cratere: dov'erano i Cinquestelle durante neve e sisma?»

TERAMO – Si accende la campagna elettorale, in particolare tra esponenti del Movimento 5 Stelle e quelli del governo regionale appartenenti al Pd. Dopo l’attacco del candidato grillino alla Camera, Zennaro, sulle tassazioni sospese e che dovranno essere restituite dai terremotati abruzzesi, arriva puntuale la replica del diretti concorrente nello stesso collegio Teramo-L’Aquila, i Dem Sandro Mariani (Camera) e Stefania Pezzopane (Senato): «Dov’erano i grillini quando l’Abruzzo è stato travolto dalla tempesta perfetta di sisma e neve? Tutto quello che è stato fatto per i terremotati lo abbiamo fatto – dicono – mettendoci ogni giorno la faccia, con sudore e sangue, in Parlamento ed in Regione, e risolveremo anche questa assurda vicenda delle tasse. La restituzione deve essere come nel 2009, dilazionata in più tempo, così come abbiamo già proposto al Governo. Inseriremo al primo provvedimento utile questa importante novità. Ma intanto Zennaro farebbe bene a non fare propaganda sulla pelle dei cittadini».
«Com’è noto – proseguono i due esponenti dem – il problema della restituzione delle tasse sospese riguarda sia le imprese colpite dal sisma del 2009, per le quali l’allora governo Berlusconi mancò di avviare un negoziato con l’Ue, che quelle vittime degli eventi sismici del 2016-2017. Proprio per gli errori del passato a carico dell’Italia c’è una procedura di infrazione europea – spiegano Mariani e Pezzopane -. Ma è un problema che risolviamo come abbiamo fatto con gli altri problemi. Non ricordiamo un solo problema risolto dal M5S, bravi solo a denunciare le questioni, mai a risolverle.  L’intervento del candidato Cinquestelle è davvero inaccettabile: dov’erano quando noi eravamo sul territorio a combattere con cittadini e le imprese? Non si sono mai visti. Cosa facevano quando noi votavamo in Parlamento i vari decreti per l’emergenza e la ricostruzione in Abruzzo? Votavano contro. Scoprono ora L’Aquila, Teramo e l’Abruzzo? Assurdo, inaccettabile».