Ecco come si è svolto il sorteggio per gli scrutatori dei seggi

TERAMO – La polemica sorta attorno alla pubblicazione dei nomi degli scrutatori per i seggi delle prossime elezioni politiche del 4 marzo a Teramo, ha indotto il commissario straordinario Luigi Pizzi a intervenire per chiarire i meccanismi del sorteggio, «la cui trasparenza non è in discussione», effettuato dai componti della Commissione elettorale comunale (che è composta dallo stesso Pizzi e dagli ex consiglieri comunali FAbio Berardini, Raimondo Micheli e Angelo Puglia).
I 324 nominativi sono stati estratti dall’albo degli scrutatori: sono stati estratti dapprima 10 biglietti, con numeri da 0 a 9, per formare il cosiddetto ‘passo’, cioè l’intervallo tra gli iscritti. Sono stati estratti l’8, lo 0 e il 9. a formare la cifra 809 che ha indicato il salto tra un estratto e l’altro (un nome ogni 809 nomi, fino alla fine della graduatoria, per poi ripartire dal primo). La domanda è: da quale nome è cominciata l’estrazione ogni 809 nomi? Da quello indicato dal sistema elettronico, che ha selezionato il primo scrutatore nella posizione ugale alla domma dell’ora, dei minuti e dei secondi in cui è stata avviatala procedura informatica.
Uno degli argomenti più gettonati della polemica sulle ‘raccomandazioni’ era quello dei nuclei famigliari: tra gli scrutatori sorteggiati c’erano molti componenti della stessa famiglia. Ciò è dovuto, ha spiegato il commissario, al ‘passo’, ovvero a quel numero 809, che nel circuito di rotazione dell’intera graduatoria è poi tornato a ‘pescare’ in posizioni adiacenti a quelle già estratte.
Infine, la pubblicazione della graduatoria, è avvenuta in riferimento all’estrazione e non già all’ordine alfabetico, perché così è prescritto dalla normativa.