La strada verso le Comunali. Dodo: «Nessun patto con chi coltiva ancora clientele»

TERAMO – Volano gli stracci nell’ex centrodestra, o perlomeno in quegli ambienti politici cittadini che hanno governato la città di Teramo negli ultimi tre lustri e qualcosa. Acuita dai magrissimi risultati elettorali, che hanno sancito, semmai ce ne fosse stato ancora il bisogno, che il ‘modello Teramo’ fa parte già degli archivi e delle statistiche da rileggere tra qualche anno, la polemica anima i riposizionamenti in vista della imminente tornata elettorale comunale.
Se il popolo non se ne fosse accorto leggendo i commenti post-voto del 4 marzo, ci pensa il leader della civica Teramo Soprattutto, Dodo Di Sabatino Martina, a sottolineare «l’atteggiamento di chi intende consigliare e ipotizzare alleanze e composizioni politiche senza avere più alcuna autorevolezza nel poterlo fare, dimentichi che il popolo sovrano al quale amano richiamarsi li ha sonoramente ed incondizionatamente bocciati!». Il riferimento pungente è a quei «referenti locali dei partiti che hanno conseguito risultati magri e desolanti, al netto di qualche isolata e dignitosa eccezione», che non preferiscono «un mesto e decoroso silenzio».
Confermandosi facile Cassandra quando pronosticò nessuna «possibilità di eleggere un autentico rappresentante del territorio», come verificatosi, Dodo critica aspramente che «la debacle del tanto decantato “modello Teramo” al quale ci pregiamo di non aver mai preso parte, né direttamente né indirettamente, non abbia indotto i principali promotori ad optare per un prolungato e più oculato silenzio post elettorale». Evidentemente, aggiunge il già vicesindaco prima e assessore alle finanze poi, «tanto era la necessità per molti di essi, usciti sconfitti dal voto, di dichiarare la propria esistenza in vita, il più delle volte attaccando la nostra candidatura a Sindaco di Alberto Covelli che è e rimane l’unica ‘candidatura’, ad oggi sostenuta realmente da due liste civiche e da ben 64 candidati, alla faccia delle autocandidature…».
Ricordando che la proposta di Covelli a guidare l’amministrazione cittadina è «proposta originale e “normale”, che quotidianamente continua a raccogliere il favore e la disponibilità dei cittadini di questa città, anche da quelli che sono stanchi delle clientele che da troppo tempo condizionano ed umiliano le persone», Di Sabatino Martina ammonisce sulle ‘intimidazioni’ che gli «amici del disciolto modello Teramo, rivolgono al nostro progetto, con un singolare attacco mediatico quasi a voler dimostrare un isolamento»: il suo «non potranno indurci in un’ulteriore, quanto remota ormai, ipotesi di ragionamento con gli stessi», boccia eventuali velleità di coalizione in quella parte del centrodestra tornato a farsi vedere di recente, sotto simboli diversi di presunta ispirazione civica o moderata.