La strage scampata all'asilo di Piano d'Accio costa 20 mesi solo al responsabile della commessa

TERAMO – Un anno e 8 mesi con sospensione condizionale della pena e non menzione nel casellario per il responsabile della commessa, Walter Lucidi, e assoluzione per non aver commesso il fatto per tutti gli altri imputati. Si è concluso così, questa mattina, il processo per disastro colposo per l’esplosione della scuola materna di Piano D’Accio, che vedeva imputati davanti al giudice Flavio Conciatori l’ex presidente della Cpl Concordia Roberto Casari, il consigliere di amministrazione della Cpl Daniele Spiaggiari, il direttore di area tecnica Alfredo Lupi, il responsabile della commessa Walter Lucidi e il preposto di cantiere Massimo Lancia. I cinque erano finiti a processo per il mancato rispetto delle norme di sicurezza nel vano caldaia della scuola. L’esplosione avvenne il 3 ottobre del 2013, poco dopo l’uscita dall’edificio dei 34 bambini che frequentavano la materna. Esplosione che per i consulenti della Procura fu provocata da tutta una serie di carenze manutentive che, a fronte di una fuga di gas provocata probabilmente dalla rottura di un riduttore di pressione, avrebbero fatto si che il gas metano invece di uscire all’esterno saturasse il vano caldaia, dove la fiammella del boiler avrebbe fatto da innesco.