Teramo: contro la Reggiana inutile pari (3-3). Clamoroso Gondo, è spareggio col Vicenza

TERAMO – (jacopodifrancesco) Incredibile e imponderabile, dal Bonolis contro la Reggiana viene fuori un pareggio (3-3) che non evita al Teramo i play out. Dopo una rincorsa disperata i biancorossi è comunque condannato la spareggio contro il Vicenza, vista la vittoria del Fano a Fermo. È stata una partita nevrotica, di difficile lettura, che ha fatto provare emozioni opposte ai 1.700 del Bonolis, unito negli applausi a fine gara ma ancora diviso nei riguardi del presidente Campitelli. Due le istantanee: l’1-2 subìto da Calore da 30 metri appena dopo il pareggio del neo entrato – e oggi nella sua vera versione – Amadio, e il gol mancato da Gondo nella ripresa, uscito in lacrime dopo il palo che ha negato la conclusione perfetta ad un thriller clamoroso. 

Studio iniziale Il pareggio non servirebbe neanche alla Reggiana (infatti ad entrare dal secondo turno ai playoff saranno SüdTirol e Sambenedettese): Zichella è chiaro sin dall’inizio, 4-2-3-1 con Panico punta e Varas largo a sinistra; consueto 3-4-3 per Eberini. Il Teramo cerca idee da Ilari, che soffre oltremisura i raddoppi della mediana granata, o all’inventiva di Tulli e Bacio Terracino, che faticano negli uno contro uno. Dall’altra parte la Reggiana vuole gestire il ritmo e lascia al Diavolo l’iniziativa, ma quando riparte la classe di Cesarini e Cianci si fa sentire, e da una ribattuta al 19’ Panizzi s’inventa l’eurogol che porta in vantaggio gli ospiti. I biancorossi provano a reagire, ma i due pressing in mediana si equivalgono e ne esce una fase bloccata con la quale si torna negli spogliatoi sullo 0-1, con Tulli che al 35′ per un problema deve cedere il posto ad Amadio. 

La tempesta Proprio Amadio, in avvio di ripresa, trova con un diagonale preciso il pareggio, ma l’urlo del Bonolis viene zittito dalla conclusione di Bobb: Calore è in ritardo e nuovo vantaggio Reggiana (1-2). Il Teramo non ci sta, trovarsi faccia a faccia con il baratro – e Zichella di certo ha avuto almeno mentalmente un grande impatto – ha fatto sì che la paura lasciasse spazio all’incoscienza di chi non ha più molto da perdere, e al 62’ Bacio Terracino trasforma dal dischetto per il 2-2. Sandomenico entra e dà la scossa, serve un gran Facchin per disinnescare le sue scorribande dalla sinistra, e su una di queste Gondo riesce a sbagliare un gol già fatto; la dura legge del gol sa essere spietata, il Teramo forse ancora incredulo subisce la prima vera ripartenza dei granata, che tornano avanti con Napoli (2-3).

Il palo punisce il Teramo. Normalmente il Teramo di quest’anno sarebbe già sepolto, ma è Ilari a riaccendere la speranza all’86’, regalando con un diagonale un ultimo quarto d’ora di fuoco sul 3-3, in cui il Diavolo produce il massimo sforzo. E la sentenza definitiva arriva dal palo che al 96′ nega il riscatto memorabile alla testa di Gondo (ancora lui!). Per il secondo anno consecutivo saranno playout: tra due settimane l’andata al Menti, poi il ritorno; con due pareggi il Teramo sarebbe salvo, ma servirà la mentalità del secondo tempo su tutti i 180 minuti. Poi, ci sarà tempo per i processi, senza usare ancora alcun garantismo di comodo.