Blitz contro la 'banda della marmotta', in manette una decina di persone. Scoperti 9 colpi, i basisti erano a Tortoreto VIDEO

TERAMO – Una vasta operazione da parte dei carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Teramo ha portato all’arresto di nove persone (una decima è tuttora irreperibile) nel Teramano e nel Foggiano, in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, nei confronti di componenti di una banda che si ritiene responsabile di almeno 9 assalti ai bancomat con l’esplosivo, con la cosiddetta tecnica ‘della marmotta’.
Chi sono gli arrestati. Ecco i nomi degli arrestati: Massimo Furio,  38 anni di Orta Nova (Foggia), Gabriele De Simone (33) di Cerignola (Foggia), Luigi De Simone (58) di Orta Nova già detenuto a Vasto (Chieti), Giuseppe Pugliese (40) di Cerignola, Eugenio Cinquepalmi (30) di Cerignola, Vincenzo Capone (36) di Stornara (Foggia), Pietro Intenza (42) e Michele Intenza (21), entrambi di Tortoreto (Teramo) e Vincenzo Serra (33) di Barberino del Mugello (Firenze).
L’organizzazione con basisti a Tortoreto. Secondo quanto illustrato dal comandante provinciale dei carabinieri di Teramo, il colonnello Giorgio Naselli e dal tenetene colonnello Luigi Delle Grazie, comandante del reparto operativo, a capo della banda veniva identificato il titolare di un negozio di telefonia di Orta Nuova (Foggia) che aveva il compito di organizzare e promuovere gli assalti agli sportelli procurando i mezzi di trasporto, i cellulari e le schede, spesso attivate a ridosso dei colpi. Era lui che teneva i contatti con i basisti, che partecipavano a tutte le fasi preparatorie, dai sopralluoghi all’appoggio logistico della ‘batteria’ che saliva per effettuare l’assalto, facendo spesso anche da ‘vedetta’ e ‘staffetta’ negli assalti. Per la Provincia di Teramo, il ruolo di “basisti” veniva ricoperto da due soggetti (padre e figlio), rispettivamente cognato e nipote del capo dell’organizzazione, entrambi di Tortoreto. 
Cinque colpi in provincia, 4 fuori regione. Bottino di 230mila euro. Ai componenti della banda vengono contestati cinque colpi agli sportelli Bancomat della provincia (Bnl di Sant’Egidio alla Vibrata, Banca Popolare di Bari Tercas di Sant’Egidio, Mosciano Sant’Angelo, Sant’Omero e Colonnella) tra luglio e settembre dello scorso anno, e 4 tra Toscana (Montepaschi di Galleno Castelfranco di Sotto, Pisa, e Cassa di Risparmio di Firenze Santa Croce sull’Arno, in quest’ultima colpo fallito e nello stesso giorno, il 1° settembre), nell’Ascolano (Bnl di Pagliare del Tronto, il 13 agosto) e una fallita nel Barlettano (Credem, il 18 dicembre). Colpi che avevano fruttato somme tra i 14 e i 95mila euro, per un totale che sfiora i 230mila euro. 
I bottini finivano in una cassa comune. Una buona parte di questi ricavi illeciti venivano destinati a sostenere le spese legali di eventuali complici arrestati, gli oneri derivanti dai sequestri dei veicoli ed a fornire sostegno ai loro famigliari. A portare sulle tracce della banda era stato una macchina con targa rubata a Tortoreto nell’ottobre scorso, utilizzata dai carabinieri come ‘cavallo di troia’ per seguire la ‘batteria’, attraverso le intercettazioni ambientali. A bordo c’era infatti la cosiddetta ‘marmotta’ e ‘l’ariete’ in ferro, oltre ad altri materiali per lo scasso. Il successivo arresto di tre componenti a Vasto, il 12 dicembre scorso, portò al sequestro di un ordigno esplosivo artigianale e, di 10 chili di chiodi a tre punte, da utilizzare in caso di inseguimento contro le forze dell’ordine.
Ventuno colpi dall’ottobre del 2016. Nel Teramano dal 20 ottobre 2016, sono stati messi a segno 21 assalti a Bancomat, la maggior parte con esplosivo, 15 dei quali ai danni della Banca Popolare ex Tercas