Prati di Tivo, fuoco incrociato sugli O'Belix. Iannetti raccoglie firme, il progettista spiega: «E' il sistema che userà Cortina per i mondiali di sci»

TERAMO – Una raccolta di firme per fermare il progetto di messa in sicurezza del bacino sciistico dei Prati di Tivo, lanciata dalla guida alpina Pasquale Iannetti, torna a mettere a rumore l’ambiente della stazione turistica montana teramana. L’installazione di 12 ‘O’Belix’ a 2.000 metri di quota, ovvero tralicci che sostengono sistemi per il distacco artificiale delle valanghe, è nel mirino del presidente dell’Associazione Teknoalp.
A rassicurare sulla tipologia dell’intervento, criticata anche perchè impattante sull’ambiente, è il progettista Marco Cordeschi, tra i fondatori della scuola di scialpinismo del Cai dell’Aquila, il quale ricorda che saranno «interessati poco più di 25 metri quadrati di suolo, che la percezione visiva del paesaggio non verrà modificata e le strutture saranno rimosse ogni anno al termine della stagione invernale con un totale di 12 rotazioni in elicottero – con partenza dal piazzale Amorocchi – di durata massima pari a 1,5 minuti ciascuna». La tipologia sarà la stessa che verrà utilizzata a Cortina per i mondiali di sci del 2021 a protezione dela pista "Vertigine" – spiega Cordeschi, in un contesto paesaggistico ed ambientale di eguale pregio».
Il ricorso agli O’Belix è sempre più diffuso laddove l’obiettivo è mantenere la sicurezza pubblica di stazioni sciistiche, senza dover fare ricorso a sistemi di difesa estensivi come reti o barriere fermaneve, opere di deviazione o smorzamento delle masse nevose, quelle sì – secondo Cordeschi – che avrebbero deturpato il paesaggio per la necessità di installare strutture più invasive per estensione e scavi: gli stessi GasEx, esploditori alimentati da gas ossigeno e propano mediante condotte interrate, sono stati sostituiti dagli O’Belix più avanzati tecnologicamente che hanno serbatoi di gas sufficienti per un numero ripetuto di esplosioni, che non devono essere alimentati da rete, evitando così la realizzazione di canalizzazioni montane in scavo; posseggono inoltre una struttura prefabbricata in acciaio e possono essere trasportati in elicottero per la posa in opera, l’eventuale ricarica, lo smontaggio al termine della stagione invernale.