Tre idee nei primi 100 giorni, D'Alberto: «Spinta alla ricostruzione, tagli alle spese comunali, meno porta a porta»

TERAMO – Si chiama "TrexCento", l’iniziativa di emmelle.it che intende scavare nelle proposte dei candidati sindaco in corsa per Palazzo di città il prossimo 10 giugno: pubblicati e declamati i programmi, abbiamo chiesto ai 7 candidati di indicarci tre priorità da risolvere nei primi 100 giorni di mandato. Tre punti chiave per il rilancio della città, che aspetta da tempo segnali concreti che vadano incontro alle esigenze dei cittadini. Ecco le loro indicazioni.

Gianguido D’Alberto, candidato sindaco della lista Insieme Possiamo, sostenuto anche da Partito Democratico, Teramo Vive e Teramo 3.0, punta su:
1 Ricostruzione. Solo riportando le 4mila persone sfollate a vivere a Teramo si può rilanciare il tessuto socio-economico. Ci attiveremo per velocizzare il disbrigo delle pratiche sia attraverso un’azione di controllo e pungolo sull’Usr sia con il potenziamento e l’unificazione degli uffici comunali competenti anche al fine di accedere, nel più breve tempo possibile, ai finanziamenti concessi per il miglioramento e adeguamento sismico, a partire dalle scuole, per le quali avvieremo il completamento della verifica degli indici di vulnerabilità sismica ai fini di una pianificazione complessiva e partecipata degli interventi. Adotteremo poi immediatamente un disciplinare delle priorità per l’espletamento delle pratiche sismiche, all’approvazione immediata della microzonazione sismica e della perimetrazione urbanistica del territorio comunale, alla creazione di una struttura organica e permanente di protezione civile all’interno della struttura comunale e avvieremo il confronto per il riconoscimento di una delega specifica alla ricostruzione a Teramo città capoluogo all’interno del cratere sismico.
2 Risanamento economico dell’Ente. Sarà necessario mettere in atto un piano di risanamento e riequilibrio fiscale che permetta, senza aumentare la pressione tributaria, di tagliare le spese e recuperare risorse da investire su servizi e sociale. Da qui la necessità, oltre alla messa in campo di una serie di azioni straordinarie, di verificare fin dall’insediamento l’attuazione rigorosa della normativa sull’anticorruzione e il rispetto delle procedure di evidenza pubblica per ogni affidamento di beni e servizi; l’avvio di un piano di risparmi sui consumi attraverso l’istituzione di una task force e la nomina di un energy manager individuato mediante selezione pubblica; la riduzione della spesa improduttiva; la riduzione delle consulenze esterne con la valorizzazione delle professionalità interne all’ente; l’avvio attraverso gli appositi strumenti giuridici di un percorso che svincoli il Comune dal peso dei contratti derivati sottoscritti dalla Giunta Chiodi nel 2005, che incomberà sui cittadini teramani sino al 2025.
3 Questione Teramo Ambiente e servizi connessi. Nuova valutazione delle quote del privato e di un chiarimento in merito ai rapporti debiti/crediti tra società e Comune, riteniamo necessario disegnare il futuro della società all’interno di una gestione dei servizi che resti in capo al pubblico, su scala provinciale, in attuazione della normativa regionale vigente. Ogni scelta legata alla natura della società sarà comunque legata alla finalità di abbattere i costi fissi della stessa, che hanno gravato in questi anni in modo ingiustificato sui cittadini teramani. In particolare abbiamo intenzione di rivedere le modalità del porta a porta spinto, attraverso una serie di strumenti fra i quali l’avvio della sperimentazione della tariffazione puntuale nell’ottica della riduzione della Tari e l’installazione di isole ecologiche sul territorio, e procedere alla soluzione della questione annosa del guado di Carapollo. Tra le priorità anche la questione della doppia tassazione in capo alle aziende che producono rifiuti speciali non assimilati agli urbani, e che pur dovendoli smaltire in proprio continuano a pagare per intero la Tari con ripercussioni economiche negative sulle propria attività produttiva.