TERAMO – Chiude al Tuttondo la campagna elettorale del ballottaggio Giandonato Morra per salutare gli elettori e togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Affiancato dai vertici regionali e provinciali di Forza Italia, dai compagni di coalizione della Lega e dal già candidato sindaco Alberto Covelli, fresco di accordo politico per il secondo turno, Morra ha rilanciato i temi del suo programma e rimarcare la definitiva rottura con quella parte di centrodestra (leggi Di Dalmazio) che al primo turno ha corso da sola. Il nuovo pomo della discordia è la presunta attività di propaganda svolta dai ‘civici’ dalmati per l’avversario di Morra: «Ci dicono che dobbiamo vergognarci dei nostri alleati – ha detto il candidato del centrodestra alzando i toni del suo intervento -, dovrebbero invece vergognarsi coloro che hanno pasteggiato nel centrodestra e che adesso vioteranno Pd. Alcuni di loro sono entrati in Regione senza un voto – ha aggiunto Morra -, molti a sinistra ci lodano e ci batte le mani, loro che sono stati nel centrodestra per nove anni adesso invitano a votare la sinistra: i nostri rapporti si chiudono qui, con loro è finita». Foto di gruppo e selfie con molti candidati e un ultimo passaggio «sull’orchestra che vincerà queste elezioni: non c’è un von Karajan a guidarla ma un batterista dei Jethro Tull, noi siamo rock e da lunedì rivoluzioneremo questa città».
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