Strade, situazione al limite: «Intervenga l'Anas»

TERAMO – Una situazione «non più sostenibile», frutto del «combinato disposto delle catastrofi naturali, dell’assetto istituzionalmente ibrido delle Province e delle norme poco meditate contenute nella legge sull’omicidio stradale». E’ la diagnosi emersa in un incontro tra il senatore di “Idea” Gaetano Quagliariello e il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, sul tema della situazione delle strade nel teramano. «Come constatato anche in altre situazioni, ad esempio nel caso dell’Alto Sangro – dichiara Quagliariello – l’agibilità della rete viaria risente pesantemente dell’effetto incrociato della riforma delle Province, svuotate anche di risorse, e della legge sull’omicidio stradale che addebita le responsabilità ai funzionari e agli amministratori locali i quali, non avendo fondi per operare, a lungo andare per ‘legittima difesa’ si trovano costretti a chiudere le strade. La situazione delle Province – insiste il senatore – è strutturalmente fuori controllo: queste istituzioni non possono restare nel limbo, o vengono pienamente ripristinate o devono essere configurate come una sorta di agenzia».
Quagliariello e Di Sabatino, dopo aver fatto il punto della situazione sulla rete stradale nella Provincia di Teramo, hanno convenuto su una serie di iniziative da mettere in atto con urgenza. Innanzi tutto «l’attribuzione di un maggior numero di strade all’Anas che dispone di una dotazione finanziaria più importante in maniera da concentrare le poche risorse disponibili in maniera più efficace su un numero inferiore di infrastrutture viarie».
In secondo luogo «la sollecitazione alla stessa Anas di nuovi ‘piani stralcio’, che consentano l’assegnazione di risorse per il ripristino delle strade a seguito dei danni sismici. «Sempre in termini di fondi economici, nuove attribuzioni – osservano Quagliariello e Di Sabatino – si rendono necessarie per implementare le risorse umane, in particolare in campo tecnico e ingegneristico, indispensabili per accelerare le ingenti e necessarie opere di ripristino e di manutenzione ordinaria e straordinaria». Infine, sui vari livelli istituzionali, verrà sollecitata «interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture affinché sia preso in considerazione un intervento economico straordinario per consentire il ritorno alla normalità di un territorio provato da grandi difficoltà».