Teramo Ambiente, forti dubbi sulla gara: più concreta l'ipotesi di un'azienda tutta pubblica?

TERAMO – La gara per individuare il nuovo socio privato della Teramo Ambiente potrebbe avere le ore contate, così come il sistema misto perché l’azienda è destinata a tornare completamente pubblica. Ci sta pensando il sindaco Gianguido D’Alberto, spingono in questa direzione anche i sindacati, che con il primo cittadino hanno avuto venerdì un incontro preliminare per discutere proprio del futuro della municipalizzata. In questa ottica saranno fondamentali due passaggi: l’avvio dell’Agir, domani a Pescara, e il confronto tra D’Alberto e Marco Basaglia, il curatore fallimentare di Enertech per conto del tribunale di Venezia, he rappresenta la quota privata di TeAm. Nell’agenda del sindaco e nelle more della delega ‘pesante’ tenuta per sè, quello del futuro della Teramo Ambiente è voce scritta in rosso, dunque, anche per una serie di altri argomenti relativi alla gestione della raccolta dei rifiuti a Teramo, non solo quelli della gara a doppio oggetto che già una volta ha fallito il traguardo: dalle eventuali modifiche al porta al porta, alla impostazione dei circuiti di raccolta, al parco automezzi.
RIUNIONE DELL’AGIR. L’Agenzia per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti regionale diventa realtà ed entra nel vivo della sua attività con la nomina del Consiglio di amministrazione più volte rinviata. Chiuso il capitolo elezioni, come volevano le opposizioni regionali, lunedì a Pescara si verrà al dunque. L’operatività del nuovo soggetto regionale impone l’inserimento della stessa mission della TeAm in un’ottica un pò più complessiva, per questo il nuovo contesto potrebbe come minimo imporre una nuova impostazione della gara.  Così come suggerire alla nuova amministrazione di non bandirla più e di virare verso il recupero delle quote del privato per un intero controllo del pacchetto azionario. Sintomatica può risultare la frase del sindaco Gianguido D’Alberto a La Città: «L’aspetto della gara può risultare adesso complesso nel contesto dell’Agir».
IL TIFO DEI SINDACATI. Cgil e Cisl hanno visto D’Alberto per avviare un confronto sulle linee strategiche che il Comune vuole seguire. E hanno toccato anche l’argomento gara, ritenendo però che un ritorno al passato potrebbe snellire, in un certo senso, i meccanismi dell’azienda dei rifiuti e far recuperare sul piano dell’economicità un apparato che perde consensi e soldi. Ma Amedeo Marcattili della Cgil e Fabio Benintendi della Cisl, non hanno parlato solo di aspetti legati ai rapporti societari.
IL PARCO AUTOMEZZI. Hanno messo infatti l’accento su come sono ridotti i ‘porterini’ della raccolta rifiuti. L’entrata in vigore della nuova gestione dell’officina meccanica potrebbe apportare non pochi benefici per la manutenzione del mezzi di servizio della municipalizzata. I ‘Porter’ e compagni hanno raggiunto il limite della sopravvivenza gestionale, ‘affaticati’ da un utilizzo a volte anche tre volte superiori a un normale ciclo di sfruttamento delle macchine da lavoro. Ogni giorno almeno una quidicina di essi darebbero problemi di affidabilità e vengono fermati per manutenzione, costringendo ad anticipare i turni dalla mezzanotte per permettere l’utilizzo di uno stesso mezzo per diversi circuiti, con preoccupante riflesso della loro usura sulla sicurezza del lavoro per gli operai. Occorre rivedere la ppolitica degli investimenti sui mezzi da lavoro, permettendo di prevedere in bilancio l’acquisto di nuovi ogni anno. Ma questo la Teramo Ambiente se lo può permettere al momento?
TURN OVER. «Negli anni la Teramo Ambiente non ha povveduto al ricambiio generazionale dei dipendenti del settore operativo – è il pensiero di Amedeo Marcattili della Cgil -. Circa una quindicina di lavoratori sono andati in pensione e non sono stati sostituiti, il lavoro in questo settore è particolarmente usurante e gli effetti a lungo andare si sentono. Se poi lavorano su mezzi malandati, quanto può diventare rischioso un lavoro del genere?». 
ADDIO PORTA A PORTA. Secondo i sindacati è vero che l’organizzazione del lavoro spetta alla governance dell’azienda, ma è pur vero che il sistema dei circuiti e anche del porta a porta spinto vanno rivisti: sulla base dell’esperienza di questi anni e dei risultati sì, ma anche delle condizioni del ‘materiale’ umano e della dotazione tecnologica. Ecco perchè, come per una TeAm tutta pubblica, la spinta verso una rivisitazione del sistema della differenziata è molto forte.
D’ALBERTO E’ ATTENTO. Il sindaco ha mostrato loro, e lo ha confermato anche a noi de “La Città”, di essere molto attento a questa problematica: «E’ un aspetto delicatissimo del nostro nuovo governo – ci ha detto il primo cittadino -, che confermo di dovere e volere affrontare a stretto giro. Il messaggio che voglio lanciare, come per altri settori e a ragione ancor più per la Teramo Ambiente, è che tutti dovremo lavorare verso una stessa direzione, ognuno per le proprie competenze e le proprie responsabilità. Un obiettivo dobbiamo prefiggerci, quello di afre sì il bene dell’azienda ma nell’interesse primario della comunità».