Sbarramento legge elettorale, Mariani (Pd): «Nessun fallimento, è stata aperta una discussione»

L’AQUILA – “Non c’è stato nessun fallimento. Nel formulare la mia proposta ho sentito anche le altre forze politiche e fin dall’inizio avevo dichiarato che il processo di modifica della legge elettorale sarebbe stato portato a termine solo con la massima condivisione”. A sostenerlo, il giorno dopo il ritiro della proposta da parte della maggioranza a seguito di un’intensa giornata di trattative che non ha permesso di raggiungere accordo sul testo, è Sandro Mariani, presidente della Commissione speciale per le modifiche alla legge elettorale e per l’attuazione e le modifiche allo Statuto, nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina al Palazzo dell’Emiciclo.

«Sulla questione dello sbarramento, il mio intento principale – ha spiegato – era aprire una discussione su una questione importante che riguarda un grande problema che vive le Assemblee parlamentari e regionali. Ci sono Consiglieri regionali eletti con una piccola porzione di voti e di conseguenza sono espressione di piccole realtà e interessi. Questo in qualche modo li imprigiona al momento di legiferare in quanto risulta davvero complesso ragionare su base regionale ed uscire da una realtà molto parcellizzata». «Spiace – ha continuato il Capogruppo regionale dei Dem – che non si colga la necessità di mettere in campo degli strumenti che consentano ai Consiglieri eletti di essere realmente rappresentativi e portatori di interessi regionali perché le pulsioni territoriali, seppur legittime, portano spesso a fare degli errori». «Per quanto riguarda i temi affrontati in Commissione – ha spiegato Mariani – il primo riguarda l’ipotesi di modificare la ripartizione dei seggi, non più per partiti ma per coalizione rispetto al quale il Movimento 5 stelle ha portato avanti la sua battaglia. Altro tema lo sbarramento, voluto anche dal centrodestra evidentemente per risolvere alcune problematiche interne. Ma la vera battaglia portata avanti dal Partito democratico Partito democratico riguardava l’ampliamento dei diritti dell’elettorato passivo e in particolare dare ai sindaci la possibilità di avere più tempo a disposizione per prendere una decisione importante e soprattutto non penalizzare i cittadini. Su questi punti si è sviluppata una lunga discussione che a tratti definirei finta. Resta il merito – ha concluso Mariani – di aver acceso una discussione su come si debba arrivare in Consiglio regionale, e con grande umiltà, non avendo trovato la massima condivisione, ho ritirato il progetto di legge».