Senegalese insultato, Mastromauro risponde alla Lega: «Sono sceso in campo per ribadire che Gulianova non è razzista»

GIULIANOVA – «Prendo atto, a seguito della conferenza stampa della Lega con corredo di attacchi nei miei confronti, peraltro anticipata qualche giorno prima dal maldestro intervento di Fabrizio Retko cui la stampa stessa ha dovuto far notare di avermi attribuito cose non vere, che la politica, da scienza ed arte della civile convivenza, è diventata una Babilonia». Ha esordito così il sindaco di Giulianova,Francesco Mastromauro, nel controbattere alle accuse lanciategli dagli esponenti della Lega di Giulianova e Roseto nella conferenza stampa indetta ieri sul caso Ibrahima Diop, il cameriere italo-senegalese che, lo scorso 27 luglio, ha denunciato le presunte offese ricevute negli uffici della Asl di Giulianova.

«Nel corso della conferenza stampa sono stato accusato – ha continuato il primo cittadino giuliese – in primo luogo, di avere emesso, io avvocato penalista e da sempre garantista, una sorta di sentenza senza appello nei confronti degli impiegati della Asl, bollandoli oltretutto come razzisti. Falso. Ho infatti ribadito anche nei giorni scorsi che sarà la Magistratura ad accertare i fatti e le responsabilità. Se l’episodio, attendendo sempre le risultanze dell’Autorità giudiziaria, dovesse essere andato come denunciato da Diop a mio modo di vedere non costituisce un episodio di razzismo ma di mancato rispetto verso un essere umano, a prescindere dal colore della sua pelle. E che quella giuliese, ed è questo il punto fondamentale per cui sono sceso in campo volendo la conferenza stampa, è una comunità civile, aliena da ogni tentazione razzista. Nessuno può permettersi di infamare o ingiuriare alcuno, questo episodio non doveva essere politicizzato come non doveva esserlo l’altro dell’aggressione da parte di un cittadino di origini senegalesi ai carabinieri, che sono andato a trovare esprimendo loro la solidarietà mia e della città. Ma la Lega, non innocentemente, sulla questione ci ha voluto mettere la sua bella bandierina. E l’ha piantata proprio per strumentalizzarla a fini elettorali».