San Nicolò in lutto per la tragedia del 35enne. Domattina i funerali

TERAMO – E’ una comunità in ginocchio quella di San Nicolò, al punto che anche la presentazione dei candidati per le elezioni del nascente Comitato di frazione, prevista per questa sera in piazza, si terrà con sobrietà e senza rinfresco, per rispettare il lutto di tutti. La tragica scomparsa di Francesco è impressa nella mente di tutti, qui. Chiunque conosceva questo ragazzo semplice di 35 anni, «con il sorriso sul volto nonostante tutto quello che ha passato nella vita», dicono oggi i suo compaesani. L’aver cercato e trovato la morte giù dal ponte di San Francesco, domenica sera, ha frastornato tutti e ancora oggi, a distanza di due giorni dalla tragedia, ci si interroga sui perché. Come spesso accade, nessuno potrà rispondere. La madre e la sorella, avevano fiutato che qualcosa, nell’animo del giovane padre di un bimbo, non andasse. La sua smania di uscire da solo, il suo stato di agitazione non era sfuggito a chi lo amava da sempre. Per questo domenica sera entrambe avevano deciso di accompagnarlo in una passeggiata. La compagna di Francesco era rimasta in casa, a San Nicolò, assieme al bimbo (lei ha anche altri due figli avuti da una precedente unione) e i tre erano in giro a bordo della loro utilitaria. Sul ponte in centro città l’impossibile da prevenire: il giovane, che di recente aveva trovato un lavoro come badante a Martinsicuro, all’improvviso ha fermato la vettura, ha aperto lo sportello e si è diretto verso il parapetto di destra, scavalcandolo senza un attimo di esitazione, in una tragica e lucida determinazione. Un gesto eclatante, autolesionista e distruttivo, per sé e per mamma e sorella, inebetite di fronte a quello che era successo in un attimo davanti a loro impotenti. Eppure… Eppure, si racconta oggi, Francesco ne aveva superate tante nella vita e sembrava averle messe dietro a sé. Sembrava. Il bimbo, qualche lavoretto, la presenza della mamma e della sorella,  dopo il dramma di assenze importanti del suo quadro famigliare, qualche piccolo intoppo personale, si può dire che stavano facendo vivere a questo giovane una seconda infanzia. Tutto finito in pochi attimi. La cronaca, cruda e reale, ci racconta impietosa di un corpo che cade, sotto gli occhi di un poliziotto fuori servizio che rincasava e che era troppo lontano per intervenire, e su cui si sono lanciati gli agenti della squadra volante e i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale del 118: in mezzo alla boscaglia attorno al letto del Vezzola, con una speranza di trovarlo vivo che si era fatta addirittura concreta per pochi minuti. Poi niente più da fare. Game over di una vita. Quella vita che oggi piangono in tantissimi, a cominciare da alcuni amministratori comunali come l’assessore Antonio Filipponi e lo stesso sindaco Gianguido D’Alberto, amici personali del povero Francesco, ma come tantissimi sannicolesi che hanno riempito e lo faranno ancora oggi, la camera ardente all’obitorio dell’ospedale civile Mazzini. I funerali di Francesco si terranno domani, mercoledì 5 settembre, alle 10, nella chiesa parrocchiale di San Francesco di Assisi a San Nicolò.