Provincia, da Ginoble l'ultima sfida per la presidenza: il sindaco Di Girolamo. Stasera la fumata?

TERAMO – E’ affidata al gioco delle ‘correnti’ interne al Partito democratico l’indicazione sul candidato alla presidenza della Provincia, che entro le 12 di giovedì prossimo dovrà essere ufficializzata, accompagnata dalla firma di almeno il 15% degli aventi diritto al voto (ovvero sindaci e consiglieri dei comuni della provincia di Teramo, dove l’amministrazione è in carica al momento del voto). Sebbene il sindaco di Crognaleto, Giuseppe D’Alonzo, goda ormai da tempo delle maggiori chance di candidatura, le schermaglie sul filo di lana sono inevitabili, a maggior ragione in questi casi dove la riuscita elettorale dipende da voti ‘sicuri’, proprio perchè dei consiglieri comunali. Una sorta di gioco al rialzo sarebbe in corso in casa Dem, quello che mira a riconoscibilità importanti nella nuova ‘giunta’ provinciale, con l’inciucio che guarda al centrodestra come leva fondamentale per addivenire ad un accordo. Non si spiega altrimenti la candidatura dell’ultima ora (per la verità dopo un precedente approccio mal riuscito) del sindaco di Roseto, Sabatino Di Girolamo. Un nome ginobliano, come lo era quello di Vincenzo Di Marco, sindaco di Castellalto, quest’ultimo passato però in seconda linea, forse anche per la determinata opposizione del centrosinistra che governa il Comune di Teramo. Passa anche e forse soprattutto attraverso questa approvazione la strada verso la presidenza di via Milli. D’Alberto e la sua maggioranza vedono di buon occhio una candidatura di D’Alonzo, legata forse anche a quella rappresentatività da assegnare poi al capoluogo negli organi di indirizzo della Provincia. Un no a Di Marco quale residuo di recente contrapposizione di campagna elettorale a Teramo, un ‘non saprei’ nei confronti di Di Girolamo: sarebbero queste le posizioni di cui sarebbero attori i ‘teramani’ del capoluogo nei confronti del quadro elettorale provinciale. Oggi dovrebbe essere in programma l’ultimo passaggio in maggioranza a Teramo, che ufficialmente non ‘conosce’ la disponibilità di Di Girolamo e dunque si orienterà a cassare D’Alonzo, ma l’ultima parola spetterà al provinciale Pd, in serata. La riunione dei maggiorenti ieri sera in un hotel di Mosciano ha ribadito il confronto-scontro tra le idee di Dino Pepe (Camillo D’Angelo, sindaco di Valle Castellana, con la collega di Alba, Antonietta Casciotti, ormai defilata dall’agone), quelle di Tommaso Ginoble (sua la propsta della ‘disponibilità’ del sindaco di Roseto) e di Sandro Mariani, solidamente sul nome di D’Alonzo. Con Renzo Di Sabatino a individuare nella figura di quest’ultimo sindaco il più coerente prosecutore della linea di rinnovamento e concreta operatività sul territorio da lui svolta fino a oggi. Ma come si sa, anche in una elezione di secondo livello come questa per la presidenza della Provincia le sorprese possono essere dietro l’angolo. E i riflessi di una attuale resa dei conti, oltre che nelle urne del 31 ottobre, potrebbero manifestarsi anche a gennaio, quando toccherà al rinnovo dell’intero consiglio.