Il progetto del teatro romano valutato in Commissione: sarà aperto e fruibile tutto il giorno

TERAMO – Il progetto di riqualificazione del teatro romano di Teramo approda in commissione consiliare Lavori Pubblici. Questa mattina l’architetto Bellomo, titolare dell’omonimo studio di Architettura e Ingegneria di Palermo che si è aggiudicato la gara, ha relazionato ai consiglieri comunali sulle linee guida della nuova idea progettuale, che si ispira alle indicazioni dell’amministrazione comunale: si tratta sostanzialmente dello studio di fattibilità presentato nel 2009 dal professor Carbonara e al progetto approvato in quell’anno dal Consiglio Comunale. 

In sostanza esso prevede la restituzione alla città dell’antico manufatto di epoca romana, consentendone l’utilizzo quotidiano sia per la organizzazione di spettacoli teatrali e culturali. Il nuovo disegno della struttura, oltre ad una serie di camminamenti e di spazi previsti per servizi e impianti, prevede l’allestimento di una quinta teatrale nell’antica cavea e la realizzazione di una platea capace di ospitare 600 spettatori. La suggestione del manufatto presentato dai professionisti siciliani, sta nel fatto che il Teatro Romano così come disegnato, prevede una riqualificazione anche delle aree adiacenti,  con la possibilità di garantire l’utilizzo delle stesse e del manufatto per l’intero arco della giornata, utilizzandolo anche come luogo per il passeggio, per lo studio e la lettura. 

Sarà ora aperto il dialogo con la Sovrintendenza ai Beni Archeologici, al fine di recepire le eventuali osservazioni che saranno poi considerate in sede di redazione del progetto definitivo. Assieme a ciò, verrà aperta la fase di condivisione con la città, con la presentazione del progetto ad associazioni e organismi culturali. L’iter prevede l’acquisizione complessiva del primo cofinanziamento, da parte della Regione, della Fondazione Tercas e del Ministero per i Beni Culturali, per un importo di un milione e mezzo di euro ciascuno, con i quali sarà possibile abbattere i Palazzi Salvoni e Adamoli; operazione propedeutica, questa, all’avvio delle  attività.