Inquilini in Consiglio per scongiurare gli sfratti ingiusti. Venerdì incontro con l'Ater

TERAMO – Due istanze, la prima inviata a prefetto, sindaco e commissario dell’Ater, per chiedere l’istituzione di un Osservatorio permanente sul diritto alla casa e una seconda, inviata anche questa a sindaco e Ater, in cui si chiede il differimento delle sfratto esecutivo di una famiglia composta da una madre con due bambini, uno dei quali affetto da disabilità, previsto per domattina a Teramo. Sono le richieste avanzate dal sindacato di base inquilini Asia-Usb e dallo Sportello Sociale che questa mattina sono state ribadite nel corso di un incontro con il primo cittadino, Gianguido D’Alberto, a margine del consiglio comunale al Parco della Scienza.
Il sindaco ha ricevuto una delegazione di cittadini delle case popolari e l’avvocato Stefania De Nicolais che li rappresenta e ha annunciato un incontro con il commissario dell’Ater, Nicola Salini, per venerdì prossimo. "Ci sono situazioni gravissime di inquilini a rischio sfratto in base a quanto stabilito dalla circolare del ministero dell’Interno, circa gli alloggi occupati abusivamente. A Teramo la questione ha coinvolto due famiglie, i cui componenti (due madri con bambini piccoli), dal 19 ottobre dormono in macchina.
"È evidente che una questione sociale così delicata come quella della casa e del diritto ad un alloggio non può essere derubricata a problema di ordine pubblico in un’ottica meramente legalitaria – sostengono i rappresentati di Asia-USb e Sportello sociale -". La delegazione ha chiesto al sindaco di intercedere affinché venga sospeso lo sfratto di quest’altra famiglia, come già è stato possibile per altre 4, ritenendo che "il Comune ha il dovere, in quanto non privato, di verificare l’esistenza intanto di un alloggio alternativo per chi subisce il provvedimento e chiaramente non può badare a se stesso – ha spiegato l’avvocato De Nicolais -, ma soprattutto verifichi le motivazioni dell’occupazione dell’alloggio e se la morosità di alcuni casi sia sanabile prima di buttare in strada persone indifese e indigenti".