Teramano morto alle Canarie: eseguita l'autopsia. Il giallo s'infittisce: aveva indosso lo zaino e in casa c'erano altre persone

TERAMO – Si offusca ancor più, se possibile, la tragica morte di Tommaso Caralla, il teramano 38enne, il cui corpo senza vita è stato trovato nel cortile del condominio di Santa Cruz de Tenerife dove c’è l’abitazione di famiglia. Nemmeno l’autopsia eseguita nella serata di mercoledì ha fornito ai famigliari informazioni più certe sulla dinamica e sulle cause della morte. Ma anche ulteriori dettagli sulla circostanze in cui il cadavere è stato trovato, farebbero escludere l’ipotesi di un gesto volontario. Tommaso aveva indosso ancora il suo zaino e soprattutto, nella sua abitazione sono state trovate altre persone al momento della tragedia. La polizia ha sentito alcuni testimoni e i presenti, tra i quali alcuni amici del giovane, figlio di una nota famiglia di ottici. Particolari e dettagli, seppur minimi, che fanno propendere decisamente per un incidente o per un delitto: Tommaso molto probabilmente stava rincasando in compagnia e si trovava sul balcone dal quale poi è precipitato nel vuoto. Se si sia sporto eccessivamente dal balcone – che però conosceva bene -, o se sia stato spinto potrebbe emergere, non senza difficoltà dal progredire delle indagini che sono in capo alla polizia locale, avara, giustamente, di particolari. E un peso di non poco conto lo assumono anche i tanti post che Tommaso ha affidato a Facebook dallo scorso 30 ottobre in poi, dove ha denunciato una profonda sofferenza per una pressione psicologica personale legata chissà a quale condizione esterna. La vita negli ultimi mesi del giovane teramano, è passata al setaccio per ricostruire anche  una serie di rapporti con la nuova comunità spagnola nell’Atlantico, che aveva scelto come sede di vita dopo aver lasciato il lavoro con il padre Tonino e la sorella Giulia nel negozio di corso San Giorgio. Si era inserito nel tessuto sociale di Santa Cruz, partecipando attivamente anche al volontariato con il corpo di Protezione civile del posto, che da due giorni testimonia il suo affetto e la sua vicinanza nella terribile vicenda. Il padre e la sorella attendono novità dell’isola: sono in contatto con il personale del consolato italiano da cui attendono nuove, pronti a partire alla volta di Tenerife per accompagnare il feretro di Tommaso nel suo rientro in Italia. E’ presumibile che il disbrigo delle formalità internazionali, dopo il nulla osta alla riconsegna ai famigliari della salma da parte della magistratura locale, impedirà il rientro in Italia prima dell’inizio delle prossima settimana.