Caso TeAm, per il sindaco è «anomala» la richiesta di arbitrato. Novità in assemblea?

TERAMO – Qualsiasi chiarimento e valutazione sul prosieguo del percorso compresa una virata decisiva nella gestione e nel futuro assetto sociale della Teramo Ambiente è rinviato all’assemblea dei soci di domani. Il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ritiene «anomala» la richiesta di arbitrato avanzata dal presidente Pietro Bozzelli e dall’amministratore delegato Pietro Pelagatti, proprio «perché formulata ad appena tre giorni dall’assemblea dove proprio di questo parleremo perché una cosa è certa – ha detto il primo cittadino -: io non ho intenzione di trascinare più avanti questa situazione come fatto dai miei predecessori negli anni passati». Dunque per il momento la richiesta di pronunciarsi a un organismo terzo resta confinato nell’alveo dei rapporti istituzionali piuttosto che su quello delle conseguenze societarie. Certo il sindaco non ha gradito sotto questo profilo, anche se non lo dice apertamente: «La mia reazione non è più a caldo e per questo posso definirla anomala – spiega – ma credo che tutto ci si potesse aspettare tranne questo, dopo il mio invito a tutte le componenti, a tutti gli attori protagonisti che ruotano nella galassia Teramo Ambiente, a mantenere toni bassi e raffreddare qualsiasi conflittualità. Tra l’altro l’iniziativa sembra fuori luogo alla luce della convocazione dell’assemblea chiesta da me e con un ordine del giorno fissato in cui la situazione debiti e crediti è sul tavolo». La governance della società ritiene che il Comune non abbia voluto affrontare la questione direttamente: «Ma questo non appartiene a me, anzi – ripete D’Alberto -. Io comprendo che anche la Teramo Ambiente viene fuori dall’esperienza della gestione del commissario Pizzi, che non abbia avuto risposte chiare sul debito, ma proprio adesso che c’è la nuova amministrazione, che per di più ha sempre ripetuto che vuole trovare una soluzione ad una situazione che è frutto di una malsana gestione degli ultimi 10 anni… Torno solo a ribadire che si tratta di un’azione che va in controtendenza rispetto alle linea concordate nella riunione allargata anche ai sindacati di qualche settimana fa». Ma potrebbe esserci dietro a questa ‘mossa’ la richiesta di dimissioni fatta a Bozzelli? «Credo che sia anche normale che un’amministrazione voglia ragionare in termini di cambiamento – è il pensiero del sindaco, che si limita soltanto a confermare la richiesta e non commenta la risposta negativa del presidente, ma che si affretta ad aggiungere che una riflessione andava fatta «prima di chiamare in contenzioso non un piccolo socio ma quello di riferimento e, soprattutto, quasi unico cliente della Teramo Ambiente…». Girare pagina per D’Alberto diventa a questo punto ancora più irrinunciabile, «per non far pesare sull’azienda del futuro gli errori del passato». A maggior ragione che all’orizzonte si delineerebbero nuovi asset, che siano essi di una società completamente pubblica (più difficile), o in house e con un nuovo privato (più probabile): «Il futuro è vincolato dalla normativa vigente – dice D’Alberto – anche se tutto può cambiare e modificarsi. Certo però è che l’incertezza del quadro normativo non aiuta gli enti locali nella programmazione e nella gestione dei servizi, in particolare nell’ambito dei rifiuti».