L'autopsia e il Dna chiariranno il mistero della scomparsa di Daniele IL VIDEO DEL RECUPERO

TERAMO – Sarà affidato domattina, in procura a Teramo, l’incarico all’anatomo patologo Giuseppe Sciarra per eseguire l’autopsia su quel che resta del cadavere di Daniele Taddei, il giovane santomerese scomparso la mattina del 1° agosto 2014 e rinvenuto ieri pomeriggio, ancora al posto di guida della Nissan Micra di proprietà del 28enne, in un fossato impervio delle campagne di Tortoreto Paese. Al medico legale toccherà l’ardua impresa di raccogliere elementi utili per chiarire la causa del decesso del giovane, ma soprattutto anche quei dettagli biologici che serviranno per l’estrazione del Dna da analizzare in laboratorio per stabilire con certeza l’identità di quello scheletro. Non sarà facile capire se Daniele sia stato colto da malore, se abbia avuto un incidente ed è morto intrappolato nell’auto perchè ferito gravemente, oppure se avesse ingerito sostanze che lo hanno portato al decesso. I resti sono stati composti nella serata di ieri nell’obitorio dell’ospedale Mazzini di Teramo, mentre l’autovettura è stata presa in coinsegna, sotto sequestro per disposizione del pm che indaga, Enrica Medori, dai carabinieri della compagnia di Alba Adriatica. La denuncia di scomparsa del giovane, il cui caso era finito anche a ‘Chi l’ha visto?’, fu presentata dai genitori che attribuirono l’allontanamento del figlio 28enne a una delusione amorosa. Le ricerche condotte nei giorni successivi, assieme alle verifiche sulle celle telefoniche, non diedero risultati: assieme al giovane era scomparsa nel nulla anche la sua Nissan Micra di colore grigio. Le ricerche furono sospese per decisione del magistrato qualche mese dopo e nel 2016 fu la stessa procura di Teramo a chiedere l’archiviazione del caso. Il ritrovamento, nell’anfratto boschivo della località Terrabianca di Tortoreto, per beffa del destino a circa 200 metri in linea d’aria con l’abitazione dei nonni di Daniele, è stato casuale: un gruppo di cacciatori, impegnati in una battuta alla volpe, hanno seguito i cani che non uscivano dalla boscaglia e hanno rinvenuto l’autovettura con il corpo, ridotto a scheletro, ancora sul sedile di guida.