Via Muzi: rimossi i rischi dell'edificio pericolante, si riaprono le strade in attesa di via Stazio

TERAMO – Da domani, venerdì 18 gennaio, riapriranno al transito pedonale e veicolare via Muzi e via Del Cigno perchè saranno rimosse le transenne che chiudevano il passaggio dal 30 novembre del 2017. Il sindaco Gianguido D’Alberto ha emanato l’ordinanza dopo il sopralluogo effettuato con rappresentanti legali della società “la Bufera”, di personale tecnico del Comune e di consulenti tecnici del Comune, i quali hanno costatato come siano venuti meno alcuni degli elementi che avevano portato alla precedente ordinanza di divieto, convenendo sulla possibilità di riaprire al transito. E’ stato infatti verificato l’intervento sui teloni e sul giardino dello stabile di via Muzii, quelli di messa in sicurezza delle tegole, dei cornicioni e degli infissi pericolanti, che incidono sulle strade via Muzi e vico del Cigno, mentre la proprietà si è impegnata a riparare un altro telone ulteriormente danneggiato e sistemare la vegetazione dell’area verso largo dell’Anfiteatro: è stato così possibile escludere pericoli per la pubblica incolumità.
Il Sindaco D’Alberto commenta: «Siamo estremamente soddisfatti per questo primo significativo risultato. Si tratta infatti di un provvedimento sul quale eravamo stati sollecitati sin dai primi giorni dai cittadini residenti e che ci ha sempre visto impegnati in prima linea, a cominciare dall’assessore Stefania Di Padova, per far sì che si provvedesse alla messa in sicurezza di quell’area. Siamo già al lavoro perché anche in via Stazio si arrivi ad una soluzione, permettendo così di eliminare la “galleria” presente e rendere nuovamente fruibile l’intera area. Oggi, con la riapertura al transito, torniamo alla normalità, o meglio torniamo alle condizioni pre ordinanza del 2017. Come ripetuto più volte, da ultimo nello scorso question time del Consiglio Comunale, si tratta di un primo passo in un percorso che porterà che ci vedrà impegnati per ridare decoro, pulizia e sicurezza ad una zona centrale della nostra città, lasciata colpevolmente all’abbandono negli anni passati»