CAMPLI – Una vera e propria bomba ecologica, un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi, scoperto a due passi dal torrente Salinello nel territorio di Campli. Solventi e vernici altamente tossici, esposti alle intemperie ed al conseguente rischio di dispersione diretta sul suolo circostante, trovati durante un controllo della Guardia Costiera di Giulianova all’interno di uno stabilimento industriale. E’ questo l’ultimo reato ambientale in ordine di tempo che coinvolge la nostra provincia che ha portato ad una sanzione di seimila euro nei confronti del proprietario, alla segnalazione dello stesso titolare all’autorità giudiziaria e al sequestro del sito. I militari sono entrati in azione nell’ambito dell’attività di controllo del territorio finalizzata a prevenire l’inquinamento marino dovuto allo sversamento di sostanze inquinanti nelle aste fluviali: il personale del Nucleo di polizia ambientale del comando giuliese, infatti, assieme al personale dell’Arta Abruzzo-distretto di Teramo, ha eseguito il sequestro di un sito dove è stata accertata la presenza di un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi, all’interno di uno stabilimento industriale operante nell’hinterland del Comune di Campli. Il sito, in corrispondenza del quale il titolare dell’attività produttiva aveva stoccato un ingente quantitativo di residui di lavorazione, si trova a poche decine di metri dalle sponde del fiume Salinello, in un’area già controllata dal nucleo ispettivo dei due enti. Durante il controllo, i militari della Guardia Costiera, hanno anche accertato la mancanza del registro di carico e scarico rifiuti pericolosi e non pericolosi, e la totale assenza dei formulari per il loro smaltimento. Ad aggravare la situazione, l’impossibilità da parte della ditta di esibire, all’atto dell’accertamento, l’autorizzazione alle immissioni in atmosfera, necessaria per i trattamenti operati nel proprio stabilimento industriale; carenza, quest’ultima, che, se confermata dagli ulteriori accertamenti in corso di svolgimento, comporterà il sequestro immediato anche di tutte le attrezzature impiegate per quelle lavorazioni. Contestualmente al sequestro della zona dove erano depositati i rifiuti pericolosi, è scattata la segnalazione della ditta all’autorità giudiziaria, oltre all’elevazione di una sanzione di seimila euro a carico della stessa ditta per la mancanza del registro carico e scarico rifiuti. «L’attività in questione – ha affermato Claudio Bernetti, Comandante della Guardia Costiera di Giulianova – è testimonianza dell’attenzione rivolta, senza soluzione di continuità, all’ambiente marino e costiero. Un’attività che la Guardia Costiera sente propria e porta avanti quale articolazione territoriale del Ministero dell’Ambiente».
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