D'Alberto 'stoppa' Teramo 3.0: niente decreto ingiuntivo alla Ruzzo, accetta la rateizzazione

TERAMO – Il primo segnale, dopo settimane di silenzio, da parte del sindaco Gianguido D’Alberto nella querelle interna alla maggioranza con la lista civica Teramo 3.0, arriva sul Ruzzo: nessuna ingiunzione di pagamento contro la società dell’Acquedotto, come voleva il gruppo politico che fa capo al referente Cristian Francia, bensì approvazione del piano di rateizzazione proposto dalla stessa Ruzzo Reti per rientrare dle debito di 3,5 milioni di euro.
Il primo cittadino ritiene infatti di dover assumere un "atteggiamento responsabile e rispettoso delle prerogative della società, nella piena consapevolezza del ruolo del Comune quale socio di maggioranza della Ruzzo Reti, e quindi con la  cognizione delle attribuzioni politiche ed amministrative di competenza".
L’occasione è buona per ricordare che analogo atteggiamento l’ente adotta anche nelle altre partecipate, "improntato alla chiara volontà di fare delle stesse non più luoghi per accordi e intese politiche ma reali organismi al servizio dei cittadini, pertanto capaci di dare risposte alla collettività con la forza del merito e dell’attività operativa". Dunque partecipate non mortificate “dalla rincorsa a nomine politiche o dirigenziali, ma che debbono trovare la valorizzazione nella tutela del bene primario gestito e nella garanzia del migliore servizio ai cittadini".
Certo è che la Ruzzo Reti attraversa una fase di difficoltà e per questo proprio D’Alberto aveva ritenuto di individuare un’azione che incidesse radicalmente sullo stato delle cose, per favorire il processo di riqualificazione dell’azienda e rompere allo stesso tempo con metodi di gestione che evidentemente troppo spesso in passato avevano manifestato la loro inadeguatezza. Ancora D’Alberto su questo: "Per queste ragioni aveva anche fatto appello ai soci dell’azienda, a cominciare dai sindaci, invitandoli a trovarsi concordi su una linea d’azione che individuasse una gestione efficace, efficiente e credibile, basata su chiarezza e trasparenza. La stessa richiesta di conferire autonomia di scelta e di gestione ad una nuova governance, caratterizzata da competenza, indipendenza, capacità e svincolata dai lacci di natura politica, era un chiaro segnale in tale direzione". Ma tutti sanno come è andata, con la conferma della governance attraverso la modifica dei ruoli interni al Cda.
Quanto dunque alla proposta di rateizzazione, era stato proprio il sindaco D’Alberto a chiedere all’azienda la predisposizione di un piano di rientro: "Tale piano è stato presentato dalla Ruzzo Reti ed è quindi passato alla valutazione degli uffici comunali competenti – scrive il sindaco -, i quali lo hanno sostanzialmente accolto con la riserva formalizzata di alcune osservazioni, dettate anche dal Bilancio comunale ora in fase di predisposizione e quindi richieste dalla necessità di definirne con chiarezza ogni aspetto". In sostanza il Comune esige dalla Ruzzo Reti "tempi certi, definiti e concordati per il rientro delle spettanze, così come è chiaro che la verifica del rispetto dei pagamenti sarà accurata; in caso contrario, il Comune sarà costretto ad attivare le consequenziali procedure".