Nuovo socio privato alla TeAm: i tempi lunghi del bando potrebbero scoraggiare l'investimento dell'imprenditore Iachini

ERAMO – Il recente riferimento del sindaco Gianguido D’Alberto al futuro societario della TeAm e in particolare alla necessità di risolvere l’anomalia di una società mista dove è poco influente il peso del socio privato, perché rappresentato da una curatela fallimentare, ha fatto tornare d’attualità il discorso relativo alla proposta di acquisto della quota azionaria privata da parte dell’imprenditore teramano Franco Iachini. La sua proposta ‘pende’ dinanzi al curatore e al giudice delegato al fallimento Enertech, al tribunale di Venezia, ma sembra che il bando propedeutico alla gara competitiva sull’acquisto delle quote ristagni più del dovuto, mi particolare per l’ambiguo posizione del Comune di Teramo al riguardo. Siamo sicuri che l’imprenditore voglia ancora perseguire il suo obiettivo di subentro a Enertech e rilanciare così la TeAm? «Sinceramente ho raffreddato l’entusiasmo che avevo messo nell’investimento – dice Iachini -. Il confronto con la curatela fallimentare (il giudice delegato è cambiato di recente, ndc) è costante e la proposta avanzata è stata giudicata fattibile e congrua, ma il bando che doveva seguire a questa condivisione tarda. E i tempi registrati finora rischiano di far diventare antieconomico l’investimento». Ma il confronto c’è stato anche con il sindaco Gianguido D’Alberto? «Certo – aggiunge Iachini -, al sindaco correttamente avevo segnalato la mia iniziativa perché credo nella condivisione di un progetto in cui, se eventualmente soci, l’obiettivo di un rilancio della municipalizzata è comune e da condividere in strategie e traguardi. Ho avuto modo di incontrare di nuovo il primo cittadino (l’ultima volta è stato proprio ieri mattina, ndc) per verificare eventuali passi in avanti, ma noto una titubanza che non mi convince e non credo giovi all’operazione. E ho il sospetto che il rallentamento del bando sia dovuto anche a un parere, non proprio aderente agli obiettivi che ho condiviso con lui, che il Comune ha fatto recapitare al tribunale fallimentare di Venezia. Io ribadisco che il mio investimento in Enertech e dunque. In TeAm, possa portare al rilancio della società. E’ vero che un bando può mettere in competizione altri gruppi interessati ma io non mi sottraggo al confronto e tengo a potenziare e risollevare una società del mio territorio, con benefici evidenti sia per un socio privato che per la parte pubblica. Se c’è chi non vuole questa soluzione, credo sappia anche quale responsabilità si assumerà in un eventuale fallimento dell’operazione».