TERAMO – Sembra procedere spedito l’iter di approvazione del progetto di recupero funzionale del teatro romano d’Interamnia a Teramo. Il sindaco Gianguido D’Alberto è reduce dall’incontro a Roma, presso il Ministero per i beni e le attività culturali con l’architetto Dora Di Francesco, dirigente del Ministero, con la direttrice della Soprintendenza, Rosaria Mencarelli e del Responsabile della procedura, l’architetto Gianni Cimini.
“L’occasione – ha commentato il sindaco D’Alberto – ci ha consentito di fare il punto della situazione sull’accelerazione che abbiamo fin da subito impresso all’iter amministrativo e istituzionale per la realizzazione di un’opera importante attesa da troppi anni dalla nostra città. Dopo le preoccupazioni per le controverse vicende e i ritardi accumulati negli anni precedenti, acquisita la nostra determinazione sul punto e la collaborazione proficua con la soprintendenza, il Ministero ha di fatto rassicurato sulla volontà di confermare la quota di finanziamento ma ha ribadito con chiarezza la necessità di stringere i tempi per la definizione della procedura in corso".
Dopo aver raccolto le osservazioni dei cittadini, delle associazioni, degli ordini professionali e dele istituzioni, il sindaco ha confermato che il progetto tornerà ancora in Commissione e poi in Consiglio comunale nel corso di questo mese, "per procedere insieme a tutti i gruppi alla sintesi e alla conseguente approvazione del progetto preliminare, con le indicazioni per la redazione finalmente del progetto definitivo, mentre gli uffici continuano celermente a lavorare per la prosecuzione dell’iter".
"Pur nelle oggettive difficoltà – ha concluso D’Alberto, visibilmente soddisfatto per i progressi fatti dal progetto -, siamo certi che la forte sinergia tra la nostra comunità e le istituzioni ci consentirà di raggiungere tutti insieme un obiettivo così importante per lo sviluppo complessivo della nostra città. Tutto nella chiara consapevolezza che questo è veramente l’ultimo treno per il recupero del Teatro Romano e non possiamo permetterci di perderlo".