Ricostruzione, passo lento: in cabina di regia i sindaci alzano la voce. D'Alberto: "Il personale aumenterà"

TERAMO – Oggi a Roma si è tenuta la prima riunione della cabina di coordinamento del sisma del Centro Italia 2016-2017. In qualità di delegato Anci, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha presentato le istanze del cratere, dove vivono presone ancora segnate dal sisma e alle prese con una ricostruzione ancora ferma.
In accordo con il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, è stata approvata l’ordinanza di assegnazione delle risorse umane e finanziarie; tuttavia, a chiare lettere, è stata denunciata la perdurante ingiustizia del riparto dei fondi (alla Regione sono state attribuite dall’inizio solo il 10% delle risorse, nonostante gli ingenti e superiori danni). È stato comunque verbalizzato l’impegno – da parte del Commissario Piero Farabollini – di chiedere al Governo un serio e immediato riequilibrio nella distribuzione del personale da assegnare all’USR e ai Comuni in sede di approvazione del prossimo Decreto Legge.
"Grazie anche al supporto del Direttore dell’Usr, Vincenzo Rivera – ha commentato D’Alberto – abbiamo chiesto e ottenuto che le economie finanziarie degli anni precedenti, venissero ridestinate al nostro Ufficio per la ricostruzione per un potenziamento significativo del personale, da utilizzare per accelerare le procedure di ricostruzione. Abbiamo soprattutto preteso risposte e chiarezza, oltre all’impegno del Commissario, di velocizzare i tempi di approvazione delle disposizioni di modifica al Decreto sisma, più volte annunciate e promesse dal Governo, ma che ancora non vedono la luce, con particolare riferimento alla proroga dei Co.co.co., all’accelerazione della ricostruzione pubblica (edifici Ater compresi), al potenziamento delle risorse umane e finanziarie, nonché all’assegnazione, su base volontaria, delle funzioni sulle pratiche B e C ai Comuni, con contestuale aumento di personale in dotazione: su tale punto, tuttavia, ancora nessuna risposta".
In chiusura, i sindaci e i presidenti di Regione hanno ribadito che i tempi di attesa sono ormai scaduti, così come i tempi di sopportazione dei cittadini.