Luigi Savina, l'onorificenza 'Guido II' premia una carriera votata alla difesa dello Stato FOTO INTERVISTA

TERAMO – Un altro nome eccellente si aggiunge al palmares di premiati con l’Ordine al merito di Ateneo Guido II degli Aprutini all’università di Teramo: è il vice capo della Polizia, l’abruzzese Luigi Savina, oggi insignito dell’onorificenza in Aula Magna di UniTe, ateneo dove il superpoliziotto si laureò in giurisprudenza il 19 marzo del 1979. A farne brillare il merito una lunga carriera vissuta sempre in prima linea laddove c’erano da garantire sicureza e assicurare il controllo del territorio, nella aree e città di frontiera, da Palermo a Milano a Pescara. Il rettore Dino Mastrocola gli ha consegnato l’onorificenza accademica, con medaglia e pergamena, al prefetto Savina con la seguente motivazione: "Sempre in primo piano nella lotta alla criminalità organizzata e a tutte le mafie nelle piazze più calde d’Italia. La passione, l’umanità e il senso del dovere hanno contraddistinto il Suo costante impegno professionale, e lo hanno portato a raggiungere eccellenti risultati nel settore della sicurezza pubblica. Con approccio innovativo e spiccata intuizione ha saputo sfruttare con successo le nuove tecnologie, tracciando originali ed efficaci modelli investigativi, punti di riferimento a livello nazionale e internazionale. La cultura della legalità è stata la cifra dell’Uomo e del Professionista".
A precederer la lectio magistralis di Savina è intervenuto il procuratore generale presso la corte d’appello dell’Aquila, Pietro Mennini, che ha ricordato i tempi in cui Savina era capo della mobile di Pescara e lui giovane sostituto procuratore all’inizio della carriera. Il vice capo della Polizia, accolto con grande entusiasmo e stima dai dirigenti e dai poliziotti ma anche dalle autorità presenti in Aula Magna, ha ripercorso gli anni difficili del Paese, quando era impegnato sul complesso fronte della lotta alle mafie, trovandosi a ricoprire i ruoli di primo piano nell’apparato di sicurezza dello Stato, su poltrone la cui difesa i suoi predecessori avevano pagato con il sangue.