Teramo Ambiente, respinta la proposta di concordato di Gavioli su Enertech. Per l'asta decisione a giorni

TERAMO – L’allarme per un allungamento dei tempi per una soluzione della crisi in Teramo Ambiente, espresso non solo dal sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ma anche dai sindacati e dalle maestranze della partecipata, può al momento rientrare. Il giudice delegato al fallimento dell’Enertech, che detiene il 49% delle quote, Daniela Bruni, ha infatti respinto la proposta di concordato fallimentare che era stata avanzata alla fine dello scorso mese di marzo, alla vigilia dell’asta per l’assegnazione al miglior offerente della quota privata dela società. Il giudice ha detto no alla richiesta avanzata dalla Comir Srl, del Gruppo Gavioli, la stessa che si è aggiudicata provvisoriamente il 49 per cento del capitale, e si è riservata nel contempo di decidere sul ricorso presentato dall’imprenditore teramano Franco Iachini contro l’esito dell’asta dello scorso 17 aprile.
Il fronte giudiziale della TeAm, nella parte che riguarda le vicende della società privata ‘socia’ del Comune di Teramo, si arricchisce di novità. Il gudice, respingendo la proposta di concordato fallimentare presentata il 26 marzo dal Gruppo Gavioli attraverso la Comir, ha di fatto accolto l’eccezione sollevata dai legali di Iachini e ‘fotografato’ il soggetto proponente, dunque la Comir Srl, in continuità o comunque collegato al soggetto fallito, l’Enertech. Per questa sua ‘natura’ giuridica, secondo la legge fallimentare, avrebbe potuto presentare istanza di concordato non prima di un anno e non più tardi di due anni dalla data di dichiarazione del fallimento, decretato nel maggio 2916.
Chiuso questo round, resta in piedi il contenzioso sull’aggiudicazione dell’asta. Ieri mattina le parti in causa, i legali di Iachini e quelli della Comir, sono comparsi dinanzi al giudice delegato per esporre motivazioni e contromotivazioni sul ricorso teramano che punta ad annullare la vendita all’incanto, al prezzo di un milione e 755mila euro, del 49% della Teramo Ambiente. Il giudice ha ascoltato le parti e alla fine dell’udienza si è riservato di decidere. La sentenza arriverà nelle prossime ore, presumibilmente entro la settimana. Come noto, i legali di Iachini hanno contestato l’illegittimità della procedura competitiva svoltasi dinanzi al curatore Marco Basaglia, essendo l’amministratore unico della Comir l’imprenditore Stefano Gavioli, che di TeAm era stato l’Ad tra il 2010 e il 2011 e che della Enertech fallita è stato, e sarebbe tornato ad esserne, il presidente. Il ricorso evidenzierebbe una posizione in conflitto di interessi in relazione all’oggetto dell’asta, una delle proprietà dell’Enertech.
E’ presumibile che una delle parti, qualsiasi possa essere la decisione del giudice (accoglimento del ricorso dell’imprenditore teramano con aggiducazione contestuale a lui, oppure bocciatura con conferma della vendita alla Comir), intraprenda la strada del ricorso in appello, in questo caso al tribunale in composizione collegiale. Questo, quanto ai tempi di definizione del contenzioso azionario, potrebbe avere tempi relativamente brevi. L’interesse che la soluzione arrivi presto e si conosca il nome del nuovo socio privato della TeAm, è forte, come già detto, in tutti gli attori coinvolti nelle vicende della municipalizzata. Che si trova ad affrontare un momento molto delicato della sua vita societaria, come purtroppo già avvenuto nel passato. Casualità potrebbe anche determinare una coincidenza non voluta: che la decisione del giudice avvenga nella stessa settimana, la prossima, quando scadranno anche i termini del bando per le candidature a componente del Cda della partecipata, dopo l’esonero di Pietro Bozzelli, decretata dal sindaco Gianguido D’Alberto. Nel giro di poche settimane, dunque, la governance dela partecipata potrebbe subire stravolgimenti epocali.
Quanto la decisione del giudice Bruni di respingere la proposta di concordato fallimentare avanzata dal gruppo Gavioli attraverso la Comir, possa incidere sulla sentenza in merito al ricorso di Iachini sulla vendita del 49% non è valutabile. Si tratta di due piani giudiziali diversi, dove però è indubbio che il competitor di Iachini è sempre lo stesso e questo coincide con il passato di Enertech e in un certo senso di Teramo Ambiente.