Fu indagata per il soccorso a 'Kissy' ma agì secondo la corretta procedura: archiviate le accuse all'operatore della centrale del 118

TERAMO – Ne avevano fatto un caso mediatico, perchè la paziente era un personaggio, suo malgrado, molto noto in città, diventato ben presto un fascicolo giudiziario. Ma in realtà il soccorso a Gabriella Nardini, meglio nota come ‘Kissy’, aveva seguito tutti i crismi del protocollo sanitario previsto nei triage dell’emergenza e l’infermiera professionale, operatore di centrale al 118 del Mazzini, aveva gestito con grande professionalità l’intervento. Eppure, per certificarlo, è stato necessaria arrivare dinanzi al gip del tribunale di Teramo, Roberto Veneziano, che ha archiviato il caso di Elisabetta B., alla quale la procura teramana contestava il rifiuto di atti d’ufficio, l’omicidio colposo e l’omissione di soccorso. Erano stati i famigliari di ‘Kissy’ a sporgere querela, condizionati dalle dichiarazioni di un giovane accompagnatore della donna, che era solita intrattenersi in piazzale San Francesco e il cui atteggiamento colorito era purtroppo oggetto del dileggio di molti, quei tanti che si spingevano anche a pubblicarne i video sui social. Nel giorno in cui ‘Kissy’ si sentì male in piazza Garibaldi, l’accompagnatore, che non era presente in quel momento, ma che contattò il 118 per chiedere un’ambulanza, accusò l’operatore telefonico di aver ritardato o addirittuta omesso il soccorso alla donna. ‘Kissy’ fu prelevata, dopo una serie di discussioni tipiche con lei quando si trattava di doverla accompagnare in ospedale, da un’ambulanza del 118 e fu trasferita al pronto soccorso. Era l’8 gennaio dello scorso anno: la 66enne teramana entrò in coma e morì senza più riprendere conoscenza il 2 marzo. La Procura indagò l’infermiera, che all’improvviso passò dalla sua mission, quella di salvare la gente, a un calvario, in cui pochissimi, tra la stampa, accettarono di darle la possibilità di contraddittorio. Si rivolse all’ordine professionale (Opi) e al sindacato di categoria Nursind al quale è iscritta che l’hanno da subito supportata ed aiutata, attraverso anche la tutela legale della Segreteria Territoriale. "Non lasciamo nessuno indietro – ha tenuto a precisare il direttore amministrativo del Nursind, Alessandro Febbo -": assistita dall’avvocato Mira De Zolt e con la consulenza medico legale del dottor Giuseppe Sciarra, ha affrontato le indagini preliminari in cui l’autopsia eseguita dal medico legale Cristian D’Ovidio ha potuto accertare che il decesso della 66enne ‘Kissy’ era assolutamente indipendente dal soccorso ricevuto, e che lo stesso si era comunque svolto secondo procedura e senza omissioni o ritardi. L’archiviazione è dunque arrivata a riconsegnare serenità all’operatore della centrale 118, che nel frattempo non ha mancato di continuare a fare il suo lavoro: fuori dell’attività di dipendente della Asl, da volontaria sanitaria della Croce Bianca, ha salvato da un infarto, a Montorio, un imprenditore di 39 anni.