TERAMO – Non c’è verso di poter ratificare il passaggio di consegne tra Pietro Bozzelli e Luca Ranalli alla presidenza della Teramo Ambiente: anche stavolta l’assemblea dei soci ha fatto registrare l’assenza del socio privato che fino a definizione della procedura di vendita all’asta è ancora la curatela fallimentare di Venezia. Marco Basaglia, il curatore, avrebbe motivato la sua assenza con la volontà di non muovere alcunchè di una società che vive un passaggio delicato con la procedura ancora aperta, ma si è dichiarato disponibile ad esserci per una nuova convocazione che metta i soci in grado di approvare quanto meno il bilancio. Ma il sindaco non ci sta e dopo aver scritto sia a Basaglia che al giudice delegato al fallimento Enertech, Laura Biondi, adesso lancia l’ultimatum: "Al massino entro la prossima settimana – dice Gianguido D’Alberto – dobbiamo restituire normalità alla Teramo Ambiente: ne va della tranquillità dei lavoratori, del sindaco come cittadino e come rapresentante di una comunità intera. Troppo delicato il momento e troppo importanti – aggiunge il primo cittadino teramano – le questioni sul tavolo, che torno a ribadire attengono alla gestione di un servizio da regolarizzare immediatamente e alla messa a regime della TeAm, a tutela dell’azienda stessa. Altrimenti dovremmo essere messi in grado di valutare una strada alternativa, non può il Comune tenere in vita sia la parete pubblica che quella privata, essendo l’unico cliente della sua partecipata". Tradotto in tempi: invito al Consiglio di amministrazione nella sua composizione parziale (manca un presidente nei pieni poteri) a convocare con urgenza una nuova assemblea dei soci, con l’obiettivo di ricomporre il Cda e di approvare il bilancio. Dovrà tenersi entro il mese di giugno, ma l’urgenza imposta dal sindaco obbliga a un massimo di 8 giorni dalla convocazione. Dunque attorno al 24 o al 25 si potrebbe mettere la parola fine alla vacatio. Questione gradimento infine: voci di corridoio provenienti da Venezia riferirebbero della possibilità che il Comune (sindaco) possa evitare il gradimento perché benchè lo statuto e il bando di vendita delle quote private lo preveda, il parametro cui riferirsi avrebbe da tempo essere fissato da una delibera o regolamento che la TeAm on si è mai data. In un modo o nell’altro, sarà lo stesso curatore fallimentare Basaglia dirimere la questione, chiamato a pronunciarsi con l’eventuale comunicazione sull’aggiudicazione definitiva del 49% delle azioni alla Comir Srl controllata dal Gruppo Gavioli. Anche in caso di ricorso che l’imprenditore teramano Franco Iachini ha fatto sapere di voler presentare ad inizio settimana, entro il termine previsto di 8 giorni.
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