TERAMO – Il gip del tribunale di Teramo, Domenico Canosa, ha convalidato il fermo di polizia giudiziaria e ha contestualmente disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Di Martino, l’architetto di 46 anni che la notte su sabato scorso ha ucciso il padre 73enne Giovanni, provocandone la caduta durante una colluttazione per difendere la madre, nella loro abitazione di Silvi Marina. L’uomo è comparso questa mattina di fronte al gip, nel carcere di Castrogno, alla presenza del suo legale, l’avvocato Nicola De Majo. Di Martino ha ribadito la sua versione dei fatti e cioè di essere intervenuto quando ha visto il padre aggredire per l’ennesima volta la madre 76enne, afferrandolo per il collo e ingaggiando con lui un corpo a corpo nel corso del quale ha sbattuto più volte la testa sul tavolino del tinello, fino a quando il padre è caduto all’indietro. Giovanni Di Martino si sarebbe procurato in quella occasione la frattura cervicale che secondo l’autopsia eseguita sabato scorso, sarebbe stata mortale. La difesa dell’uomo ha chiesto l’applicazione della misura alternativa nei confronti dell’architetto 46enne, respinta dal gip che ha contestato all’indagato l’omicidio volontario.
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