Il premier Giuseppe Conte a UniTe parla della ricostruzione discussa: "Si può fare di più, lo faremo" FOTO

TERAMO – "Nei territori che hanno subito le ferite del terremoto viaggio spesso, voglio testimoniare l’attenzione del Governo per queste zone". Il premier Giuseppe Conte è arrivato attorno alle 11:30 all’Università di Teramo, per partecipare alle conclusioni del Forum internazionale del Gran Sasso, organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri. Il primo ad accogliere il presidente del Consiglio dei ministri è stato il vescovo di Teramo, monsignor Lorenzo Leuzzi, assieme alle autorità istituzionali e al prefetto, Graziella Patrizi, e al rettore di UniTe, Dino Mastrocola.
Conte ha parlato di ricostruzione, facendo rifrimento allo ‘sblocca-cantieri", Abbiamo inserito delle norme da ultimo nel decreto sblocca-cantieri che ormai è legge. Qualche altra norma potrà tornare nel decreto crescita. Insomma, stiamo completando l’architettura che servirà per procedere più speditamente anche alla ricostruzione – ha aggiunto.
Il passaggio su quanto fatto non sarà piaciuto al sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto e al presidente della Regione, Marco Marsilio, presenti in prima fila al suo fianco, soprattutto per le gravi carenze rispetto alle spattetiva che provenivano proprio dai primi cittadini e dai territori, ad esempio su personale e semplificazione delle norme. Ma Conte ha provato a rassicurarli: "Abbiamo cercato di raccogliere le sollecitazioni anche degli enti locali e delle istituzioni del territorio. Probabilmente non siamo riusciti a raccogliere il 100% delle richieste, saremo al 70%, all’80%. Abbiamo fatto molto, mi sono speso perché rimanessero alcune norme che avevano sollecitato una discussione a livello parlamentare. Possiamo fare ancora di più e lo faremo".
Il sistema Gran Sasso: "Presto il commissario". Al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i cronisti hanno chiesto quanto bisogna aspettare per la nomina del commissario straordinario per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso. E Conte ha risposto: "Poco, molto poco".