TeAm, assemblea dei lunghi coltelli: Ranalli è il nuovo presidente, sul bilancio D'Alberto si astiene

TERAMO – Tre ore di assemblea da toni anche forti, hanno permesso di ricostituire gli organi della Teramo Ambiente e di approvare un bilancio che ancora una volta e nonostante le difficoltà degli ultimi mesi, chiude con un attivo. Luca Ranalli, l’ex Ad uscito nel 2015, è il nuovo presidente che sostituisce Pietro Bozzelli, revocato dal  sindaco lo scorso 6 maggio. Il bilancio è passato a maggioranza, con il voto favorevole del socio privato e del rappresentante del MoTe, e con l’astensione del Comune di Teramo.
Ha confermato dunque le attese della vigilia l’assemblea degli azionisti, che ha messo di nuovo di fronte, dopo tanto tempo, il sindaco Gianguido D’Alberto (arrivato alla riunione ‘scortato’ anche dall’Ufficio legale) e il curatore del fallimento Enertech, Marco Basaglia, collegato come sempre in video conferenza. I toni a cui le parti, privata e pubblica, hanno fatto ricorso nell’ultimo periodo, attraverso lettere o interviste sui media, sono stati sintetizzati nel confronto sull’ordine del giorno, dove il bilancio della partecipata e la ratifica della nomina del nuovo presidente Luca Ranalli sono state le spine più pungenti. L’ex amministratore delegato che proprio Basaglia aveva rimosso nel 2015, rientrato grazie alla decisione del sindaco Gianguido D’Alberto di scegliere il suo nome tra i 25 che si erano proposti nella selezione pubblica all’indomani dell’uscita di Bozzelli.
A proposito di quest’ultimo, probabilmente assieme all’arbitrato sarà un’altra delle prime grane dell’era del suo successore. Perchè è molto probabile che si attendesse la ratifica ufficiale della indicazione del Comune, con contestuale ratifica della revoca del predecessore, perchè Bozzelli passi al contrattacco con una richiesta di danni. Intanto, Ranalli – che in mattinata prima dell’assemblea ha partecipato al primo Cda assieme a Pelagatti e all’altra componente di designazione pubblica, Elda Forcella -, diventa presidente ma i poteri limitati a quanto stabilito dallo statuto. L’assemblea ha infatti rinviato a ulteriore riunione l’attribuzione di poteri che erano previsti per Bozzelli e la definizione degli emolumenti al nuovo presidente.
Era prevedibile, sicuramente coerente, che il sindaco Gianguido D’Alberto si astenesse sul voto del bilancio della Teramo Ambiente. Al di là dell’utile di 22mila euro e della regolarità della sua formazione, il bilancio porta il conteggio dei crediti vantati dalla TeAm nei confronti del Comune, come nei precedenti sette bilanci. Votare favorevolmente il documento contabile, potrebbe avere il significato di avvalorare la richiesta che arriva dalla governance della partecipata, poco consona alla vigilia di un arbitrato che il Comune ha già manifestato di contestare nella forma e nella sostanza.
In realtà, il sindaco e dunque l’amministrazione comunale, avrebbe voluto rivederlo il bilancio, piuttosto che non votarlo. Per questo ha provato a invertire l’ordine del giorno e rinviare l’esame del consuntivo. Mossa però respinta dal socio privato e che non ha trovato d’accordo, anche in questo caso per una forma di coerenza rispetto al passato, Ermanno Ruscitti, presidente del MoTe, che detiene il 2% delle quote. A motivare il sindaco anche la sottolineatura del collegio sindacale, che contestava la poca consistenza degli accantonamenti previsti dal bilancio a copertura dei rischi derivanti dai crediti non riscossi, che non sono soltanto quelli dovuti dal Comune e contestati. Ma anche in questo caso è stata battaglia persa, perché ha assunto valore il parere legale super partes, che ha certificato la congruità delle somme accantonate a tal proposito, che si traducono nell’oltre il 28 per cento di quanto la TeAm deve incassare in generale dai debitori (tra i quali anche lo Stato sotto forma di recupero Iva), ovvero circa 9 milioni di euro, e dell’oltre il 52% per quanto riguarda i 3,6 milioni richiesti nell’arbitrato con il Comune. Non è finita qui. Ci sono altre tappe all’orizzonte per la TeAm, a cominciare dall’udienza dell’11 luglio a Venezia davanti al collegio per la discussione in appello del ricorso presentato dall’imprenditore Franco Iachini contro l’aggiudicazione al Gruppo Gavioli delle quote private di TeAm, all’indomani la riunione con i sindacati e il 16 la scadenza per le memorie di costituzione nell’arbitrato contro il Comune.