'La città dello sport', campi di calcio e una clubhouse: la nuova casa del settore giovanile del Teramo

TERAMO – Potrebbe nascere al massimo entro un anno la ‘città dello sport’, come è nelle idee del nuovo presidente della Teramo Calcio, Franco Iachini, ampia tanto da poter accogliere almeno tre, se non quattro, campi di calcio regolamentari e qualcuno di ‘calciotto’. Un investimento di circa 4,5 milioni di euro, destinato a sorgere nei pressi dello stadio Bonolis e al massimo non oltre San Nicolò, se si realizzassero due condizioni: la necessaria metratura dei terreni e la velocità delle risposte degli Enti competenti per le autorizzazioni. 
"Ci sono due o tre alternative già individuate dobbiamo verificare fattibilità e alcune risposte degli Enti, verificheremo prima quelle vicine all’area dello stadio poi ci allargheremo se non dovessero avere risposte all’area di Teramo altrimenti oltre.
"Ci sono due o tre alternative in esame, dobbiamo verificarne la fattibilità – ha spiegato ieri mattina lo stesso Iachini -, altrimenti siamo pronti a dialogare con altri comuni vicini. Abbiamo bisogno di spazio, perché realizzaremo anche una clubhouse, palestre, spogliatoi e spazi ricreativi come i classici centri sportivi delle società di calcio". Il progetto è già piaciuto ai sostenitori finanziari, le banche, a cui l’imprenditore e il suo staff hanno presentato la proposta di investimento e le garanzie indispensabili per avviarlo. La velocità è una variabile decisiva in questa operazione: "Non dobbiamo perderci nelle lungaggini burocratiche – ha asserito l’imprenditore teramano -, spero che l’amministrazione comunale dia una corsia preferenziale: è bene sottolineare che non stiamo facendo una attività di lucro per l’imprenditore Iachini, quanto per promuovere una attività sociale utile per il nostro territorio. Richiedere una corsia privilegiata o una accelerazione, credo sia corretto, educato e dovuto".
Perché il centro sportivo è legato al lancio di un settore giovanile che nell’idea di Iachini è di farne riferimento per l’intera regione. La società deve tornare a gestire il rapporto diretto con le famiglie e i loro ragazzi. "E’ un compito sociale – ha spiegato -, in cui dovremo essere pronti a garantire la pratica sportiva anche a chi non può permetterselo, offire un servizio a 360 gradi, aiutando anche le fasce deboli, presenti nel trovare formule per chi può non avere le risorse per far divertire e avviare i ragazzi al calcio". Non c’è però soltanto ‘la città dello sport’ nei programmi. "Puntiamo a presentare anche un project per il centro sportivo dell’Acquaviva – ha aggiunto il presidente del Teramo -. Qui ci sono da completare le infrastrutture, a cominciare dalla tribuna, dai parcheggi, i bagni, rendere il campo regolamentare per le giovanili ma omologabile anche per la Serie D". Intese sono state già avviate con l’amministrazione comunale: "Il sindaco D’Alberto e l’assessore allo sport Antonio Filpponi hanno dato già massima disponibilità a ragionare attorno al project di gestione e a coinvolgere non solo i cittadini ma anche a sensibilizzare la comunità imprenditoriale e le aziende del territorio per coinvolgerle nel nuovo progetto".