Popolare di Bari, Jacobini confermato alla presidenza. Il bilancio chiude con un rosso di 420 mln, salva la Tercas. Orvieto sarà ceduta

TERAMO – L’assemblea dei soci della Banca Popolare di Bari ha confermato alla presidenza del Cda Marco Jacobini e ha eletto 6 nuovi consiglieri d’amministrazione. Nella riunione svoltasi alla Fiera del Levante, gli oltre 2mila soci presenti hanno approvato pressochè all’unanimità il bilancio 2018 che si chiude con 420 milioni di euro di perdite. Il dato negativo ha costretto al bilancio di esercizio di chiudere con un patrimonio netto del 54% inferiore rispetto al 2019. Per far fronte, il Cda ha previsto la "cartolarizzazione sintetica tranched covered su portafogli di crediti in bonis" e la "cessione della partecipazione di controllo nella Cassa di Risparmio di Orvieto".
L’assemblea ha inoltre ridefinito il Cda: entrano Vincenzo De Bustis Figarola e Gianvito Giannelli (già cooptati e ora eletti), Giulio Codacci Pisanelli, Patrizia Michela Giangualano e Francesco Ago, che subentrano a Modestino Di Taranto, Luca Montrone e Francesco Giovanni Viti. Riconfermato Francesco Pignataro. A completare il Consiglio d’amministrazione, presieduto da Marco Jacobini,  i consiglieri Raffaele De Rango, Francesco Venturelli, Paolo Nitti e Gianfranco Viesti. ‘È un’ottima scelta che ha fatto la Banca – spiega Marco Jacobini -, un grandissimo augurio a quelli che sono stati confermati e credo che tutti insieme potremo costruire una bella squadra che ci servirà a fare della Banca quello che la Banca merita sia fatto per leì". All’ipotesi dimissioni, avanzata dai cronisti, Jacobini ha aggiunto: "In questo momento sono il presidente della Banca Popolare di Bari, ci sono, resto". Per il futuro, Jacobini ha affermato che  "bisogna lavorare tantissimo, essere coesi, forti, cercare di attuare tutto quello che è possibile per mettere la Banca in condizioni di continuare a lavorare. Lo dico per i dipendenti, per i clienti e per i soci ma anche per il territorio, perché i territori di Regioni non ricchissime come la Puglia, l’Abruzzo, la Basilicata, la Campania, se non hanno un supporto forte da una banca territoriale come la nostra, sicuramente qualche problema in più lo avranno".""