Dipartimento oncologico, le liti e le irregolarità nelle preoccupazioni di una paziente in cura

TERAMO – Preoccupazione viene espressa, in una lettera indirizzata alla stampa, da una paziente teramana assistita nel reparto di oncologia, su destino dell’unità operativa dell’ospedale Mazzini, "visto che il mio oncologo Amedeo Pancotti non potrà organizzare il settore come si dovrebbe e quindi andrà via". Il riferimento è alle polemiche e alla diffida seguente al ricorso presentato dal primario oncologico ascolano in servizio da anni a Teramo, che hanno accompagnato la recente nomina del nuovo capo del Dipartimento di oncologia, il dottor Carlo D’Ugo. "Ho sentito – scrive la paziente – che una dottoressa se ne è andata in pensione perché non era d’accordo sul sistema di votazione, ho sentito che i comitati che dovevano votare non si sono riuniti regolarmente, cioè non con tutte le persone insieme, ho visto che il 10 settembre hanno votato altri ma l’ufficializzazione dei capi dipartimento era già stata fatta dal Direttore Generale. Mi preoccupa tutto questo perché non mi fa stare sicura sapere che le cose forse non sono state fatte con chiarezza". La paziente avrebbe riportato questi timori anche all’assessore regionale alla salute, Nicoletta Verì: "Ho già parlato con lei e mi ha detto che il dottor Pancotti va via per un suo capriccio, così io ho paura ancora di più perché se l’assessore alla sanità non mi ha capita e ha pensato che io andassi a sostenere una fazione posso solo avere paura. Se si parla di fazioni e antipatie a un malato allora c’è qualcosa di brutto davvero. L’assessore Verì e la Asl praticamente mi hanno risposto che morto un Papa se ne fa un altro,e che non tutti i Papi sono santificati. Ora io vi domando se un paziente e cittadino e regolare contribuente può accontentarsi di così poco livello di risposta?"