Teramo Ambiente, soluzione più lontana: presentato il ricorso in Cassazione di Iachini. Il sindaco: "Non possiamo aspettare più"

TERAMO – Se si attendeva metà settembre per arrivare ad trovare uno spiraglio nella vicenda Teramo Ambiente, l’autunno in entrata potrebbe non riservare certezze alla partecipata comunale. L’attesa è finita, perchè i legali di Franco Iachini, che quasi un anno fa fece la sua proposta di acquisto delle quote private, hanno depositato il ricorso in Cassazione contro l’affidamento provvisorio del 49% della TeAm alla Comir del gruppo controllato da Stefano Gavioli. La mossa dell’ingegnere teramano era attesa un pò da tutti, paradossalmente soprattutto da Gavioli stesso, che alla vigilia di un esborso economico di rilievo (avrebbe dovuto versare la somma di 1,755 milioni di euro) per il riacquisto, nel suo caso, delle quote private, ha voluto temporeggiare ed evitare future sorprese. Dunque, un nuovo socio privato la TeAm continua a non averlo.
Ma il finire dell’attesa sul versante procedura giudiziale, apre uno scenario di grande incertezza su quello della realtà aziendale della Teramo Ambiente. Quanto ci vorrà perchè la Cassazione valuti il ricorso? Secondo il curatore fallimentare Marco Basaglia, "la legge prevede un canale accelerato per le procedure fallimentari" e dunque una decisione, in un senso o nell’altro, potrebbe arrivare in tempi brevi. Ma quanto brevi? Tali da evitare un destino segnato per la partecipata dell’igiene urbana? Basaglia su questo ovviamente non può pronunciarsi, ma ammette che nella situazione in cui versa la procedura competitiva avviata nel marzo scorso, "potenzialmente ancora aperta per via del ricorso dell’imprenditore Iachini – ci ha detto al telefono da Venezia -, bisogna garantire alla stessa un percorso lineare verso la sua aggiudicazione". Il che, tradotto, significa che è diritto anche di Gavioli, che sulla carta è il nuovo socio privato della TeAm, non avere sorprese successive all’impegno economico.
Di sicuro non attenderà tempi lunghi il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto. Il primo cittadino, si dice "non più disposto ad attendere oltre per il bene della Teramo Ambiente: la situazione di stallo all’interno della società mi impedisce di regolarizzare il servizio – ha aggiunto – e io percorrero tutte le strade possibili per arrivare a fare questo". C’è una data limite: il 30 settembre. E’ il termine entro il quale bisogna approvare il bilancio consolidato Comune-partecipate, che chiude il 2018 e indica la strada da seguire anche per la TeAm. "Siamo disponibili al dialogo con la curatela per trovare la miglior soluzione – dice D’Alberto – ma non possiamo più aspettare. Le soluzioni in campo sono diverse e non dobbiamo dimenticare che c’è l’incombenza dell’Agir con cui fare i conti: bandire la gara a doppio oggetto per la quota privata è una di queste, anche se ritiengo verosimile che la curatela questo non lo autorizzerà essendo in corso la procedura competitiva. C’è sempre in piedi l’affidamento in house al MoTe oppure la gara, ma con le regole dell’Agir, per il servizio di igiene. Una cosa è certa: qualcosa faremo"