Processo blindato per il sabotaggio al concerto della Banda della Polizia, assolti i due anarchici imputati FOTO

TERAMO – Assolti perchè il fatto non sussiste, dopo l’ennesimo schieramento di forze a difesa del palazzo di giustizia dove si celebrava il processo. Su banco degli imputati i due anarchici Pierloreto Fallanca, martinsicurese di 31 anni, agli arresti domiciliari perché condannato nel luglio scorso a 9 anni e 10 mesi per l’attentato alla libreria di Casapound a Firenze – dove rimase ferito gravemente, con postuni permanenti, un poliziotto della Digos fiorentina – e Gianluigi Di Bonaventura, montoriese di 35 anni: i due erano accusati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Secondo la procura teramana che li ha portati a processo, l’8 giugno 2016 erano tra la mezza dozzina di contestatori che al concerto della Banda della Polizia di Stato che si esibiva in piazza Buozzi a Giulianova, nell’ambito del festival internazionale, aveva esposto uno striscione con la scritta ‘Assassini’. Il gruppetto si era opposto al tentativo degli agenti di servizio di rimuovere lo striscione, che era chiaro riferimento alla tragica vicenda di Stefano Cucchi. Nel parapiglia generale i due vennero identificati e denunciati a piede libero. Il pm in aula aveva chiesto la condanna di entrambi, rispettivamente a 12 e 16 mesi, e la parte civile che rappresentava uno degli agenti strattonato, anche al risarcimento dei danni. Ma il legale dei due imputati, l’avvocato Filippo Torretta, ha dimostrato – anche dopo la visione in aula dei filmati di un servizio televisivo del Tg3 regionale e della scientifica della polizia – che in definitiva non c’era stata resistenza nel tentativo dei giovani di evitare la rimozione dello striscione. Finchè non è uscita la sentenza, emessa attorno alle 15 dal giudice monocratico Antonio Converti, il palazzo di giustizia è stato presidiato dalle forze dell’ordine: agenti del reparto mobile, due dozzine di poliziotti e carabinieri dei servizi territoriali all’interno dell’aula e del tribunale, strada chiusa alla viabilità, hanno costituito il filtro attorno all’edificio. Nel luglio 2018, in occasione di una precedenza udienza dello stesso processo, si registrarono tafferugli tra un nutrito gruppo di anarchici e le forze dell’ordine.