TERAMO – Accolta l’eccezione di incompatibilità, il processo per l’acquifero del Gran Sasso cambia giudice e riprenderà ai primi di dicembre. E’ la decisione adottata dal presidente facente funzioni del tribunale di Teramo Ada Di Girolamo, la quale, dop aver valutato la incompatibilità personale del giudice monocratico Lorenzo Prudenzano, ha affidato il processo a Domenico Canosa. Era stato lo stesso Prudenzano a sottolineare la sua posizione nel processo, essendo il genero di un consigliere comunale di Teramo e per questo motivo in presunto conflitto di interessi con la costituzione di parte civile all’interno del dibattimento, della stessa amministrazione civica. In mattinata, nonostante la concomitanza con lo sciopero dell’avvocatura, all’udienza del processo è stata comunicata la decisione del presidene del tribunale, con contestuale rinvio ai primi di dicembre, quando si riprenderà dalle procedure preliminari, ovvero dalle richieste di costituzione di parte civile di Enti e associazioni ambientaliste. Come noto, in questo processo con rito immediato, sono imputati 10 tra amministratori e manager di Strada dei Parchi, Ruzzo Reti e Istituto di Fisica Nucleare, l’accusa di "aver cagionato o comunque non impedito… un permanente pericolo di inquinamento ambientale e, segnatamente, il pericolo di compromissione o deterioramento significativo e misurabile delle acque sotterranee del massiccio del Gran Sasso".
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