Torna in azione la coppia di truffatrici. Falliti i raggiri ad anziani a via Paladini e viale Crispi

TERAMO – Tornano all’attacco degli anziani soli, con spregiudicatezza e una buona dose di rischio, ma falliscono miseramente per la reazione delle potenziali vittime. E’ successo di nuovo a Teramo, in pieno centro e nell’immediata periferia, in via Paladini e viale Crispi, ma le scorribande di una coppia (probabilmente di etnia rom) di donne pronte a tutto pur di truffare e derubare anziani in casa, sono miseramente fallite perchè l’attenzione è sempre più alta da parte di chi è bersaglio indifeso. Il primo caso si è verificato attorno alle 14:15 di giovedì, nella centralissima via delle Poste centrali. La suonata al citofono, con una voce che si spaccia per la nipote della coppia di ultraottantenni, trae in inganno l’anziana padrona di casa: lo stratagemma permette alle due donne di arrivare fino al primo piano dello stabile, dove trovano il portone di casa socchiuso perchè le vittime pensavano stesse per entrare il famigliare. E invece, in pieno corridoio, ecco loro: "Siamo dottoresse dell’ospedale, non ci riconoscete?", dice con fare truffaldino e scaltro una delle due. I due anzini però sono svegli e, superato lo stupore di non aver incrociato un volto conosciuto, si riprendono e passanno all’attacco, chiedendo cosa volessero. Inutilmente, le due cercano di carpire informazioni personali e sullo stato di salute e quando provano la carta dell’offerta di aiuto per compilare una fantomatica domanda di invalidità, la reazione è secca: "No grazie – rispondono moglie e marito -, abbiamo i nostri figli che provvedono a tutto". E la replica viene accompagnata da un agitare delle stampelle che entrambi usano per muoversi in casa. Un segnale deciso che induce le truffatrici, che nel frattempo avevano perlustrato per bene casa, ad allontanarsi velocemente dall’appartamento per evitare spiacevoli conseguenze.
Le due donne si dileguano in direzione di via Carducci, ma ricompaiono poco meno di un’ora dopo in viale Crispi. Stavolta la vittima era in compagnia del figlio e quando la coppia di donne ha suonato al citofono, anche qui spacciandosi per una parente dell’anziana padrona di casa, e si accingeva a salire le scale, ha incrociato proprio il congiunto della vittima, la cui semplice richiesta di identificarsi con un documento ha messo in fuga le maldestre truffatrici. Su entrambi i casi indagano i carabinieri della Compagnia di Teramo, diretti dal maggiore Luigi Vaglio e coordinati dal tenente Roberto Curatola. La descrizione delle due è stata diramata alle pattuglie: si tratta di una donna alta e magra, con capelli castani, vestita con una felpa, l’altra è più bassa e robusta, e indossa spesso un largo cappello. La raccomandazione, ancora una volta, rivolta in particolare agli anziani, soprattutto se soli in casa, è quella di non aprire a nessuno, per nessuna ragione. Non ci sono gestori dei pubblici servizi che suonano a casa e il riferimento per qualsiasi necessità è ai numeri di pubblica emergenza come il 112 e il 113.