'I ragazzi di corso San Giorgio' fermano il tempo e accendono di ricordi e calore il cuore dei teramani

TERAMO – Fantastico soltanto pensare che in migliaia hanno voluto lasciare tutto e tornare a fare soltanto una volta almeno, una ‘vasca’ per corso San Giorgio. Almeno tre generazioni di teramani, mostrando un grande senso di appartenenza, ha risposto all’appello de ‘i ragazzi di corso San Giorgio… tanti anni dopo’ alias Renzo Miracoli, tornando a riempire, com’era negli anni d’oro, la strada principale della città, quella del ‘passeggio’ serale. Impossibile contarli, ma il colpo d’occhio ha soddisfatto tutti: di tutte le età, tutti con dentro di loro il personale ricordo, il personale aneddoto, il personale diritto di ritenere questo Corso, il loro Corso. Un tuffo nel passato, un evento che farà parlare a lungo di sè. Per come è nato, spontaneamente, per come ha rimesso insieme compagni di classe, amici inseparabili di tante e diverse comitive, appartenenti a ‘fazioni’ di quartieri spesso contrapposti, che ha fatto incontrare di nuovo vecchi amori, rimesso insieme il puzzle di uno spaccato di vita attorno al quale sono cresciuti migliaie e migliaia di adolescenti teramani degli anni ’70, ’80 e ’90. Da quando il Corso si percorreva ancora con le macchine e ad una certa ora del pomeriggio si trasformava isola pedonale con l’apposizione di un semplice segnale stradale, dove la ‘calata’ serale scandiva gli appuntamenti di tanti e gli impegni del tardo pomeriggio. I Dj teramani che hanno fatto la storia delle discoteche cittadine (dal capostipite Aurelio ai più giovani Plinio, Danilo, Armando, Porrini, De Iulis e le tonalità di Nicoletta Dale) hanno riportato indietro anche l’orologio della musica: è bastato chiudere gli occhi lungo tutto il corso per sognare di essere tornati ai tempi in cui la Saturday Night Fever era energia pura che scorreva nelle vene dei giovani locali. Teramo per quattro ore ha fermato il tempo, mettendo insieme la velocità dei social ella voglia della gente di stare insieme e di ritrovarsi sotto un campanile. Ci ha pensato il vulcanico Guido Campana, che ha diretto le danze fino a notte, dopo la chiusura ufficiale della reunion con i fuochi di artificio, a promettere che non sarà occasione isolata, ma che negli anni a venire questo potrebbe diventare appuntamento fisso per la vita dei teramani.