Bar dell'ospedale oggi aperto, la Asl integrerà l'esposto alla Procura. Querelle anche sull'affitto non pagato

TERAMO – LA Asl di Teramo presenterà domattina negli uffici della Procura, una integrazione all’esposto depositato l’altroieri contro la mancata chiusura del bar dell’ospedale da parte del gestore uscente, che non avrebbe ottemperato all’intimazione di concludere il contratto, la cui proroga scadeva ieri, 31 dicembre. Il direttore generale facente funzioni, Maurizio Di Giosia, ha ricordato che l’azienda "ha il dovere di far rispettare la legge e soprattutto i contratti" e che agirà in tutte le sedi dove questo principio potrà essere rispettato. La querella è vecchia e quella della mancata chiusura odierna del locale pubblico all’interno dell’ospedale Mazzini è contenzioso che ha uno storico molto consistente. A cominciare alla pietra dello scandalo attuale: il Consiglio di Stato si è pronunciato accogliendo il ricorso della ditta teramana Pap e a questa sentenza definitiva la Asl si è adeguata. In attesa del pronunciamento dei giudici amministrativi di ultima istanza, l’azienda aveva prorogato il servizio alla Basilisco di Sora, con un contratto temporaneo che si sarebbe chiuso alla fine dell’anno ma che prevedeva anche un’uscita anticipata in caso di sentenza avversa. Secondo quanto richiesto dalla Asl, che vanterebbe anche affitti arretrati per un ammontare superiore ai 300mila euro, oggi il bar doveva essere chiuso per cessazione della gestione; la riconsegna delle chiavi, per permettere al nuovo aggiudicatario di prendere possesso dei locali per i necessari adeguamenti strutturali, è fissata per l’8 gennaio. Sul fronte dipendenti, la Asl fa sapere che il bando di aggiudicazione e il contratto di gestione prevede la clausola di salvaguardia, per cui tutti i dipendenti che lo volessero transiteranno alle dipendenze del nuovo gestore. Dunque nessun rischio per i posti di lavoro.